ALTRO FRONTE FREGONA C'è un'altra casa di riposo trevigiana costretta nuovamente

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ALTRO FRONTE FREGONA C'è un'altra casa di riposo trevigiana costretta nuovamente a far fronte all'emergenza coronavirus. Si tratta del centro servizi Casa Amica di Fregona. Ieri...

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FREGONA C'è un'altra casa di riposo trevigiana costretta nuovamente a far fronte all'emergenza coronavirus. Si tratta del centro servizi Casa Amica di Fregona. Ieri un'ospite di 85 anni è risultata positiva al Covid-19. Il contagio è emerso nell'ambito dei tamponi che l'Usl della Marca esegue periodicamente nelle 54 strutture per anziani della provincia. La signora era già in una camera singola. Adesso affronterà l'isolamento domiciliare all'interno della stessa struttura. Tutte le altre persone che gravitano nella casa di riposo di Fregona, in tutto un centinaio, tra ospiti e personale, sono invece risultate negative.

IL QUADRO
Con l'85enne si completa il quadro degli otto contagi da coronavirus evidenziati nelle ultime 24 ore nella Marca: oltre alla signora ospite di Casa Amica, ci sono i sei familiari della donna di 68 anni di origini kosovare, passata prima per il pronto soccorso dell'ospedale di Conegliano e poi ricoverata in Malattie infettive a Treviso, e da ultimo, in ordine cronologico, l'italiano di 53 anni appena tornato dal Camerun. Il caso di Fregona si aggiunge al focolaio esploso nella casa di riposo Bon Bozzolla di Farra di Soligo, dove sono emersi complessivamente undici contagi, nove tra gli anziani e due tra gli operatori. I positivi sono in quarantena nel nucleo isolato ricavato all'interno della struttura. Tutti tranne uno: il compagno di stanza del primo contagiato, ricoverato a sua volta nell'unità di Malattie infettive a Treviso, dove è in graduale miglioramento.
I TEST

La buona notizia è che i test eseguiti l'altro ieri nella casa di riposo Villa Tomasi di Spresiano, da dove proveniva il primo positivo del Bon Bozzolla, hanno dato tutti esito negativo. Nessuna delle 165 persone controllate, tra anziani e personale, è risultata contagiata. Mentre la positività al coronavirus di un anziano registrato in un centro diurno di Pieve di Soligo, inizialmente registrata a livello regionale, si è rivelata un falso allarme. In questo contesto non c'è stato alcun contagio. L'attività di controllo non conosce fine. I laboratori di Microbiologia dell'ospedale di Treviso ormai sono in grado di processare 3mila tamponi per il coronavirus al giorno. E con il sistema in pool, che consente di eseguire più esami contemporaneamente, si potrà arrivare addirittura a 5mila al giorno. Un numero enorme. A breve, inoltre, potrebbe entrare in funzione una macchina, già presente, capace di individuare in un colpo solo sia il Covid-19 che i virus responsabili della normale influenza. Sarà un'arma fondamentale in vista del prossimo autunno.
M. Fav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino