CESSALTO - (a.belt) Quante volte hanno cercato di portarlo sulla retta via. Di convincerlo a trovare un impiego, di prendere finalmente la patente e smetterla di gironzolare in...
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L'odio nei confronti dei due ragazzi, esploso sui social nei giorni scorsi, sembra però incontenibile. Sul profilo Facebook di Kajtaz sono apparse offese e minacce di morte. Tanto che da ieri quello stesso profilo è scomparso. Non è più raggiungibile. I messaggi sinistri tuttavia non sono finiti, si sono solo spostati in quello di Edmon Balaj, il 26enne che stando alla ricostruzione degli inquirente era al volante dell'Alfa 147 contro la quale Kajtaz stava gareggiando. Sotto la foto di una macchina, postata dal 26enne, è stata aggiunta quella della Focus di Giuliano Babbo. E più in basso un commento sinistro: «La sua prossima auto sarà quella sotto, quella di Giuliano, con lui in obitorio».
Oggi, alle 9,30, Kajtaz Kukiqi ed Edmon Balaj, entrambi assistiti dall'avvocato Alessandra Nava, compariranno davanti al gip per l'udienza di convalida. Sabato il loro legale li ha trovati prostrati e pentiti. Il pm ha chiesto per entrambi la misura cautelare in carcere e spetterà al magistrato, valutati gli elementi di prova raccolti dai carabinieri, decidere se disporre o meno, come chiederà la difesa, gli arresti domiciliari. Le accuse nei loro confronti d'altro canto sono pesantissime: omicidio stradale con l'aggravante della fuga e dell'omissione di soccorso, la guida senza patente (per Kukiqi) e la violazione dell'articolo 9 del codice della strada, ovvero il divieto di gareggiare in velocità con veicoli a motore. «Non c'è stata alcuna gara, stavo correndo e ho perso il controllo della macchina» si è difeso in prima istanza il 21enne. Mentre Balaj, addirittura, ha spiegato di esser stato chiamato dal cugino solo dopo lo schianto, mettendo in dubbio che al momento dello schianto ci fosse lui alla guida dell'Alfa.
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Il Gazzettino