Altri casi simili sono capitati a Lendinara e nel Padovano

Altri casi simili sono capitati a Lendinara e nel Padovano
La «truffa del gas» è un meccanismo usato purtroppo molto di frequente per raggirare in particolare gli anziani che vivono soli in casa. Vi sono varianti e sfumature diverse:...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La «truffa del gas» è un meccanismo usato purtroppo molto di frequente per raggirare in particolare gli anziani che vivono soli in casa. Vi sono varianti e sfumature diverse: dalla segnalazione di un guasto, al gas entrato per errore nelle tubature dell'acqua, fino al rischio di esplosione, che è poi la scusa utilizzata per fare in modo che le vittime, sollecitate ad abbandonare la casa in fretta e furia, pensino a mettere in salvo soldi ed oggetti preziosi che, però, finiscono in questo modo nelle mani dei malviventi. Da quello che risulta, il caso avvenuto in Commenda non sarebbe isolato. Anzi, si sarebbero verificati altri episodi, fra cui uno a Lendinara, con modalità simili. Uno, pare, anche in provincia di Padova. Ponendo, a questo punto, un problema di comunicazione. «In Questura - spiega il figlio della signora raggirata - ho trovato persone preparate, motivate, disponibili e sensibili». Il massimo riserbo sull'accaduto sembrerebbe essere stato motivato da esigenze d'indagine, ma questo si scontra però con la necessaria informazione che deve essere data quando si verificano episodi del genere, per evitare che lo stesso copione possa essere ripetuto dai malviventi a danno di nuove vittime. In quei giorni la Questura era ancora retta da Rosario Eugenio Russo, già pronto per il trasferimento a Ravenna e stava per essere diffusa la notizia dell'arresto, a Vicenza, del «falso avvocato», un altro truffatore seriale che numerose vittime aveva mietuto anche a Rovigo, così come è emerso dalle indagini della Squadra mobile.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino