Alta tensione tra Non distratti e ladre

Alta tensione tra Non distratti e ladre
La tensione nell'aria è palpabile. Da una parte c'è il gruppo dei Cittadini non distratti, dall'altra le bande di giovani e giovanissime Rom a caccia di portafogli in una città...

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La tensione nell'aria è palpabile. Da una parte c'è il gruppo dei Cittadini non distratti, dall'altra le bande di giovani e giovanissime Rom a caccia di portafogli in una città dove i turisti tradizionalmente abbassano la guardia per via della mancanza di auto. Con l'aggressione di M.P. che mercoledì in bacino Orseolo aveva sventato l'ennesimo borseggio, la situazione è ulteriormente peggiorata. La stessa non distratta, è bene ricordarlo, era stata aggredita qualche mese fa da un altro gruppetto di borseggiatrici all'imbarcadero Actv della Ferrovia, loro prediletto terreno di caccia. La situazione potrebbe diventare pericolosa anche per il possibile coinvolgimento di passanti.

«Sono diventate molto nervose - spiegano due dei più assidui componenti del gruppo dei Non distratti - perché non siamo più i soliti quattro gatti, ma siamo sempre di più e loro non sanno come regolarsi. Sappiamo fino a dove possiamo arrivare - continuano - e ci limitiamo ad osservare le loro mosse, a seguire le bande e, al momento giusto, avvertire le vittime del borseggio imminente o in corso. La cosa alle ladre dà molto fastidio e ci aggrediscono verbalmente (gridando maniaco! o pedofilo!) e qualche volta passano alle vie di fatto, come quando ci sputano addosso. Più rare le aggressioni, ma questo non significa che non le facciano. Capita molto più spesso quando a seguirle sono delle donne. Difficile, però, che possano essere coinvolti degli estranei».
A volte sono le borseggiatrici stesse che denunciano aggressioni, ma la maggior parte delle volte la verifica ha dimostrato che le cose non stanno così. «Lo sappiamo, c'è chi dice che tra noi ci sono delle teste calde, che vanno oltre il loro dovere di cittadini, magari fermandole o chiedendo documenti. I non distratti non lo fanno mai, ma sappiamo che all'esterno del gruppo qualcuno ha fatto così. Se ci fosse qualcuno che si comportasse in questo modo sarebbe immediatamente espulso. Loro comunque provocano e bisogna davvero mantenere molta calma per rimanere impassibili di fronte alle loro offese».
C'è un'ultima questione, che potrebbe essere la più inquietante. Nella capitale è accaduto che persone analoghe ai Non distratti siano state raggiunte e picchiate dagli uomini delle bande. Potrebbe accadere anche qui, visto che è difficile escludere a priori che non vi sia un'organizzazione dietro a queste bande, visto che hanno assistenza legale e logistica e cambiano componenti ogni volta che arrivano gli arresti per salvare le ladre più compromesse.

«Che ci possano tendere un agguato magari mentre torniamo a casa - rispondono - è un'eventualità che abbiamo messo in conto. Noi siamo organizzati e le fotografiamo sempre quando sono in azione e sappiamo che loro fotografano noi. Solo che noi non siamo solo quelli visibili, perché abbiamo centinaia di occhi che ci avvertono. Un po' di paura effettivamente c'è anche perché a piazzale Roma girano certe facce che riteniamo i loro complici. Finora, però, non sono mai intervenuti. Tuttavia - concludono - se ci aggredissero dimostrerebbero senza ombra di dubbio l'esistenza di un'associazione a delinquere e non di singole ladre. Noi, però andiamo avanti. Non è possibile girare la testa dall'altra parte».
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Il Gazzettino