Alta tensione su Taiwan Xi: «La Cina tornerà unita»

Alta tensione su Taiwan Xi: «La Cina tornerà unita»
LO SCONTRONEW YORK La riunificazione tra la Cina e Taiwan avverrà «con metodi pacifici», ha assicurato Xi Jimping dalla tribuna della festa per l'anniversario della rivoluzione...

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LO SCONTRO
NEW YORK La riunificazione tra la Cina e Taiwan avverrà «con metodi pacifici», ha assicurato Xi Jimping dalla tribuna della festa per l'anniversario della rivoluzione che rovesciò la dinastia imperiale nel 1911. «Ma nessuno dovrebbe sottovalutare la solida determinazione del popolo cinese, la sua ferma volontà e la sua forte capacità di difendere la sovranità nazionale e l'integrità territoriale». Il presidente cinese ha abbassato il tono rispetto al più recente pronunciamento di luglio, nel quale aveva promesso di «schiacciare» con la repressione ogni tentativo di proclamare l'indipendenza di Taipei dal governo di Pechino. Al tempo stesso però il leader ha assicurato che «la missione storica di completare la riunificazione con la madrepatria deve essere e sarà sicuramente compiuta».

L'isola di Taiwan continua a chiamarsi Repubblica cinese, il nome che l'intero paese aveva scelto dopo la deposizione della dinastia Qing. In seguito alla sconfitta militare contro i comunisti cinesi della terraferma nel 1949, la classe dirigente fuggì nell'isola a nord di Hong Kong, e da allora ha proclamato la propria indipendenza, forte dell'appoggio esterno degli Stati Uniti. Pechino non ha mai riconosciuto la rivolta separatista e negli ultimi anni sta premendo sempre più da vicino per la riunificazione alla quale Xi ha già assegnato la data finale del 2049. Il presidente taiwanese Tsai Ing-wen risponderà oggi al discorso del suo omologo Xi Jimping. Ieri la sua cancelleria ha fatto sapere che Taiwan è una sovranità indipendente e rigetta l'idea cinese di un paese con due sistemi politici, primo passo verso la perdita di autonomia. «Il futuro della nostra nazione è nelle mani del popolo taiwanese - si legge nel comunicato presidenziale - Pechino farà meglio ad abbandonare le mosse provocatorie e tornare al tavolo delle trattative».
LA STRATEGIA
Nelle ultime settimane i canali diplomatici hanno taciuto, mentre almeno 150 jet militari cinesi hanno violato a più riprese lo spazio aereo dell'isola. Per il presidente cinese la questione taiwanese è di primaria importanza al momento. Da una parte testimonia la sua risoluzione a perseguire una strategia espansionista, anche in un momento in cui l'attenzione del governo è monopolizzata dai problemi di natura economica. Dall'altra ripropone Xi come un leader dalla visione lungimirante alla vigilia del 2022, anno nel quale il parlamento-partito dovrà decidere se concedergli un'esenzione dalla legge costituzionale che vieta il terzo mandato per un presidente e riconfermarlo alla guida del paese.

Flavio Pompetti
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Il Gazzettino