ALPAGO «Sentivo i cani abbaiare e poi ho udito il rumore del materiale che

ALPAGO «Sentivo i cani abbaiare e poi ho udito il rumore del materiale che
ALPAGO«Sentivo i cani abbaiare e poi ho udito il rumore del materiale che cadeva». È il racconto di Anna Vera Cecchinel, la donna che abita al di là del ponte sul Tesa, la...

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«Sentivo i cani abbaiare e poi ho udito il rumore del materiale che cadeva». È il racconto di Anna Vera Cecchinel, la donna che abita al di là del ponte sul Tesa, la strada che porta a Schiucaz. Dalla sua casa vede la frana, ma lei è al sicuro: lì al di là delle acqua quei 6mila metri cubi di rocce e fango non arriveranno mai. Ieri notte però ha udito distintamente le diverse scariche della frana, che continua a muoversi a ritmi molto veloci. Il maltempo di queste ore non aiuta: i lavori per la realizzazione della pista sopra lo smottamento sono stati rinviati. Ieri mattina si è proceduto a un po' di pulizia, ma poi per la sicurezza di tutti l'intervento è stato rinviato. «Abbiamo delle difficoltà - ha spiegato il referente bellunese di Veneto Strade, Michele Artusato - e ci saranno uno o due giorni di ritardo. Nelle prossime ore è previsto un picco di precipitazioni e non aiuta. Sfrutteremo ogni intervallo possibile per procedere». Ieri era l'inizio della fase operativa con l'avvio del cantiere di Veneto Strade, anche se ha avuto qualche contrattempo. Il progetto prevede di lavorare nella parte alta della frana per realizzare una pista dove far salire i mezzi per alleggerire la sommità. In seguito si andrà ad agire al centro della frana, con il tecnico esplosivista Danilo Coppe, l'esperto che si sta occupando di abbattere i tronconi del ponte Morandi. Utilizzerà delle microcariche per far scendere la frana in sicurezza e salvare le case.

La frana di Schiucaz è stata presa in carico dalla Regione, con l'assessore Gianpaolo Bottacin in prima linea, che anche domenica ha effettuato un sopralluogo e dà informazioni sulla situazione dalla sua pagina Facebook. L'assessore ha spiegato i motivi per i quali hanno in carico la gestione completa del dissesto, che viene gestito direttamente sotto la guida del commissario post emergenza Zaia. «Ciò consente di agire in regime semplificato - ha spiegato anche nell'incontro con i cittadini - per quanto riguarda appalti e incarichi e di ristorare i danni ai privati coprendo anche le spese sostenute mentre sono evacuati. La nostra proposta di prenderci in carico il dissesto ha l'unico scopo di andare incontro ai cittadini in termini di tempo e di spese».
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Il Gazzettino