Allerta, l'Italia si adegua al cambio di strategia

Allerta, l'Italia si adegua al cambio di strategia
Una mappatura dei luoghi pubblici a rischio, tutti quei posti molto frequentati e che fanno parte della vita di ognuno di noi. Dal 14 luglio scorso, quando una strada sul mare...

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Una mappatura dei luoghi pubblici a rischio, tutti quei posti molto frequentati e che fanno parte della vita di ognuno di noi. Dal 14 luglio scorso, quando una strada sul mare della Costa Azzurra è stata scenario di una carneficina, è cambiato lo schema difensivo contro il terrorismo. L'Italia sta adeguando i suoi piani di intervento e prevenzione, man mano che l'emergenza indica nuovi obiettivi possibili per i killer del Califfo. È di qualche giorno fa la circolare riservata con la quale è stato chiesto a prefetti e questori di ogni provincia di fornire indicazioni precise su eventi, chiese, piazze, teatri, e manifestazioni che richiamano una grosso numero di persone.

Dai commissariati e dalle Questure di tutta Italia le indicazioni stanno per essere completate. Tutti i possibili luoghi di aggregazione presenti nel territorio di competenza di ogni singolo commissariato, come cinema e teatri, sono stati censiti. Sono state raccolte e inviate, almeno in parte, tutte le informazioni relative alle planimetrie, alle possibili vie di fuga, a eventuali posti dove potrebbero nascondersi cecchini. E questo per consentire, in caso di un attentato, ai mezzi delle forze dell'ordine e dei soccorritori, di entrare in azione più rapidamente.

«L'attacco, difatti - viene specificato nella circolare - non viene più sempre portato agli obiettivi “istituzionali” di governo, o contro coloro che rappresentano lo Stato, ma viene diretto verso quei luoghi che, per varie ragioni, aggregano persone. Questi sono divenuti “obiettivi primari” in quanto strutturalmente più vulnerabili, anche in considerazione del fatto che l'aggressione può essere proficuamente portata, senza l'utilizzo di particolari mezzi d'offesa a garantire un grande risalto mediatico» per gli attentatori, «generando un “diffuso senso di insicurezza” nella popolazione». Ed è proprio questo quello che il Viminale e le forze dell'ordine vogliono cercare di evitare: che la gente viva con la paura. Proprio ieri, sul bisogno di protezione è intervenuto anche il comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette. «Dobbiamo stare in allerta - ha spiegato - per prevenire ogni possibile attentato, ma non possiamo ritenerci al riparo al 100 per cento. Per far fronte alla minaccia terroristica, si sta lavorando sia sul piano informativo che su quello preventivo, ed è in costante aggiornamento il dispositivo che riguarda il possibile intervento delle forze speciali. Gis e Nocs sono preparati per ogni esigenza». La circolare ai commissariati chiede anche che vengano fatti dei sopralluoghi e venga specificato quale sia «il punto ove le singole pattuglie dovranno essere posizionate per attuare la “cinturazione dell'Area”, oggetto di attacco». Al secondo punto è indicato come importante «la presenza nelle vicinanze di eventuali aree potenzialmente idonee all'atterraggio di elicotteri». E ancora, che vengano individuati «uno o più luoghi da utilizzare per “l'ammassamento dei mezzi” e per il posizionamento del “posto di Comando avanzato” e del “posto medico avanzato”».
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Il Gazzettino