ALLE URNE BELLUNO Meno tre al voto. E intanto le schede su cui i bellunesi dovranno

ALLE URNE BELLUNO Meno tre al voto. E intanto le schede su cui i bellunesi dovranno
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ALLE URNE
BELLUNO Meno tre al voto. E intanto le schede su cui i bellunesi dovranno mettere la loro x sono arrivate ai Comuni. Le hanno distribuite gli agenti della Polizia Provinciale, in versione fai-da-te, come previsto dagli accordi tra Provincia e Regione. Si tratta delle schede rosa su cui è scritto il quesito proposto da Palazzo Piloni. Resteranno in giacenza qualche ora, poi verranno distribuite tra le varie sezioni elettorali, al pari delle matite copiative, che arrivano direttamente dalla Regione. Assieme alle schede, verranno consegnati anche i registri su cui segnare i votanti: non è previsto infatti l'uso della tessera elettorale. «La macchina è pronta - assicura Maurizio Busatta, del comitato referendum provinciale -. I compiti sono stati ben divisi. Adesso aspettiamo solo che i bellunesi vadano al voto. Certo, pesa la quota dei residenti all'estero sul totale del corpo elettorale».

LA CAMPAGNA
Ultimi botti per la campagna. Si susseguono gli appuntamenti organizzati in provincia per spingere i bellunesi al doppio «sì». L'apice sarà domani. Perché Luca Zaia chiuderà la campagna referendaria proprio a Belluno, in sala Bianchi, alle 19.30.
IL PARTITO DEL «NO»
Non tutti sono convinti che il referendum possa essere la medicina giusta per i mali del Bellunese e del Veneto. «L'autonomia è vista come un mezzo per accaparrarsi una buona fetta degli attuali residui fiscali sottraendoli alle regioni più povere - premette Elder Rambaldi (Partito Comunista dei Lavoratori) -. La classe lavoratrice non ha nulla da guadagnare isolandosi alla ricerca di privilegi che non arriveranno. Per questo boicotteremo il referendum bellunese con l'astensione».
DOPO REFERENDUM

Lotta all'ultimo voto per far trionfare il «sì», domenica prossima. Ma occhi puntati su cosa succederà da lunedì in avanti. Confartigianato Belluno guarda oltre le urne. «L'esito del voto referendario non potrà essere che un primo traguardo. Il mondo della piccola impresa si attende che da lì abbiano avvio azioni per un vero percorso di autonomia» dice Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato, che ha consegnato a Zaia un documento con i punti cardine del post-referendum. Vale a dire ripartizione netta delle competenze tra Stato e Regioni, attività produttive, giustizia di pace e autonomie locali.
Damiano Tormen
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Il Gazzettino