Alle porte dell'anno accademico, l'Università di Padova si tinge di un oro

Alle porte dell'anno accademico, l'Università di Padova si tinge di un oro
Alle porte dell'anno accademico, l'Università di Padova si tinge di un oro continentale. La squadra di bridge dell'Ateneo ha infatti vinto il titolo nel Campionato europeo...

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Alle porte dell'anno accademico, l'Università di Padova si tinge di un oro continentale. La squadra di bridge dell'Ateneo ha infatti vinto il titolo nel Campionato europeo universitario di Bridge. I quattro moschettieri che, sotto la guida del siciliano Dario Attanasio, si sono messi al collo la medaglia d'oro sono lo studente di Filosofia Alvaro Gaiotti, l'aspirante ingegnere Andrea Manganella, il futuro tecnico radiologo Francesco Chiarandini, iscritti all'ateneo cittadino, mentre il quarto, Sebastiano Scatà, arriva in prestito dall'Università di Catania, dove studia Ingegneria.

I campionati universitari interessano diciannove discipline sportive. L'Europeo di Bridge si è svolto dal 20 al 24 settembre a Fuengirola, in Spagna. A contendersi il titolo, oltre a Padova, sette atenei di Monaco, Repubblica Ceca (Università Carlo IV), Turchia (Università di Istanbul e Koc), Francia (Università di Caen, Normandia), Belgio (Università di Anversa) e Olanda (Università di Leida). Gli Azzurri hanno dominato il campo di gara, assicurandosi praticamente la vittoria con un turno di anticipo, e hanno convalidato quanto già fatto nell'estate 2016 quando avevano dato prova del loro talento vincendo i Campionati del Mondo under 21. Il bridge è uno dei cinque sport della mente nel quale i rappresentanti dei nostri colori eccellono, in tutte le fasce di età, a livello europeo e mondiale da più di mezzo secolo (il novantenne Benito Garozzo è universalmente riconosciuto come il miglior giocatore di tutti i tempi). Ufficialmente riconosciuto dal Coni, il bridge è lo sport preferito dai grandi geni della finanza, appassionati bridgisti sono infatti Bill Gates e Warren Buffett. Secondo il fondatore di Microsoft, «chi sa giocare a bridge riuscirà bene in tutte le cose della vita». Le teorie di Gates sono supportate da studi scientifici che attestano che i ragazzi che padroneggiano questo sport hanno particolarmente sviluppato il ragionamento inferenziale.
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Il Gazzettino