Sulle prime il timore è stato che la nube tossica potesse mettere a rischio anche le abitazioni vicine alla Co.Im.Po. e raggiungere persino la città di Adria. Tanto che,...
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Il che non toglie che sia stato necessario fare tutte le analisi e le valutazioni del caso, prima di potere dire che non c'era allarme al di fuori del perimetro aziendale. Se ne è occupato in particolare il personale dell'Arpav. Eseguendo campionamenti e montando, al proprio arrivo, una centralina di rilevazione per avere tutti i dati disponibili in tempo reale.
Del resto sulle prime la situazione non appariva rassicurante. Anche uno dei primi vigili del fuoco ad avere accesso al teatro della tragedia ha riportato una leggera intossicazione. Si tratta di Sandro Barchi, 48 anni. Per lui comunque nulla di preoccupante. Portato in ospedale, è stato sottoposto a tutte le analisi e gli accertamenti del caso. Sta bene. Probabile che un piccolo quantitativo di ammoniaca sia riuscito a infiltrarsi anche all'interno delle imponenti protezioni con le quali entrano in azione i pompieri in questi casi. È stato comunque lo stesso comandante provinciale del corpo Girolamo Bentivoglio, ieri presente sul posto, a rassicurare tutti sulle condizioni dell'intossicato, che non dovrebbe riportare alcuna conseguenza dell'accaduto.
In ogni caso, molto probabilmente saranno necessari ulteriori approfondimenti. Oggi, in particolare, personale dello Spisal e dell'Arpav dovrebbe eseguire un nuovo sopralluogo per campionare e analizzare i fanghi contenuti nella vasca dalla quale si è sprigionata la nube tossica. All'esito di questo ulteriore accertamento spetterà poi alla Procura disporre o meno consulenze su questo fronte.
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Il Gazzettino