All'Osteria senz'oste il vino adesso si beve negli imbuti

All'Osteria senz'oste il vino adesso si beve negli imbuti
VALDOBBIADENE Il Prosecco si beve nell'imbuto. Non è una moda lanciata da poco all'Osteria senza Oste, e nemmeno una goliardata. «Per capire il senso storico...

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VALDOBBIADENE
Il Prosecco si beve nell'imbuto. Non è una moda lanciata da poco all'Osteria senza Oste, e nemmeno una goliardata. «Per capire il senso storico di questo gesto, semplice ma ricco di significati bisogna fare un passo indietro nella nostra storia - spiega il padrone di casa, Cesare De Stefani - I contadini, durante le giornate estive più afose, si concedevano piccole pause. Non potevano sicuramente farle in casa, dove avrebbero sporcato il pavimento suscitando le ire delle mogli. Il posto più fresco era la cantina. Ed è proprio li che i nostri avi, stanchi e sudati per il lavoro estenuante, andavano a rifocillarsi con un buon calice di Prosecco, diremmo oggi. A quei tempi invece, non solo i calici non esistevano ancora, ma anche i normali bicchieri non erano così facilmente reperibili come al giorno d'oggi». Che fare? «Se c'era un oggetto che non mancava mai in una cantina era sicuramente l'imbuto che serve per travasare il vino. Per bere il Prosecco bastava posizionare il dito medio nella parte più stretta dell'imbuto e trattenerlo con il pollice sopra l'ampio bordo. Una volta versato il vino sviluppava tutti i suoi profumi che grazie alla conformazione larga dell'imbuto riempivano il naso di aromi, creando una sensazione aromatica che si sposava con il gusto e la freschezza del prodotto».

LE REAZIONI
«Quando me l'ha proposto mi sono messa a ridere», ha commentato sorridendo una signora di Cortina di passaggio all'Osteria. «Pensavo che mi mettesse l'imbuto in bocca e versasse il Prosecco così... Poi ho visto come si faceva ed è stata una bellissima esperienza. È vero che si sente di più il profumo. Solo che bisogna star attenti a non lasciare andare il dito che tappa l'imbuto nella parte inferiore». Dopo averlo visto fare anche gli altri ospiti presenti hanno voluto provare l'emozione che i nostri avi si concedevano, e non sono mancate le risate. È proprio questo il senso che fa del bere il vino un'esperienza sociale che aggrega e unisce le persone. In effetti se andiamo a vedere la conformazione dei calici, ci accorgiamo della similitudine con l'impiria a suggellare ancora una volta l'acume e l'intelligenza dei nostri avi che già allora avevano coniugato la praticità all'uso creativo di un oggetto di tutti i giorni. Tuttavia se berlo con l'imbuto è un'esperienza storica, questo non deve assolutamente togliere il senso dell'allegria e della gioia che le bollicine del Prosecco evocano sia ai neofiti che ai consumatori più preparati.
IL VINO SOLIDO

A questo scopo Cesare De Stefani ha voluto giocare con un turista americano arrivato fin quassù, chiedendogli se avesse mai mangiato il Prosecco con il cucchiaio All'ovvia risposta negativa il signor De Stefani ha chiesto al turista di avvicinarsi a una delle botti ..Aperto il rubinetto e facendo uscire il vino con una forte pressione si è formata una densa schiuma che prima di sciogliersi è stata raccolta con il cucchiaio dall'esterrefatto ospite.
Pio Dal Cin Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino