All'inizio è stato il trait d'union tra il Movimento 5 Stelle e la galassia delle piccole e medie imprese della Marca e del Veneto. Il primo incontro ufficiale tra Massimo...
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Dopo i primi contatti, Colomban ha incontrato Grillo e Casaleggio più volte, diventando l'imprenditore di riferimento del Movimento. Nel luglio del 2013 li ha invitati nel suo quartier generale di Castelbrando. Doveva essere il giorno della santa alleanza contro il governo delle grandi intese, invece è stato un mezzo flop. Casaleggio non si fece vedere. Un rifiuto che diventò un caso nazionale: «Una grande delusione», disse Colomban. Solo pochi mesi dopo, in un incontro con David Borrelli e Vito Crimi, l'imprenditore trevigiano lanciò un accorato appello ai grillini: «Serve un serio ripensamento, vi invito a cercare degli alleati per formare una maggioranza, scegliendo tra i meno mafiosi degli altri partiti». Gli stava un po' stretto il Movimento duro e puro che non stringe alleanze con nessuno. E nell'aprile del 2014 girò con decisione lo sguardo verso i venetisti, mettendo a disposizione i locali di Castelbrando come «sede istituzionale per l'assemblea nazionale veneta». Questo, però, non incrinò i rapporti con i grillini. Fino al 12 aprile scorso. Il giorno più triste: quello della scomparsa di Gianroberto Casaleggio. «Un uomo coraggioso - fu il saluto di Colomban - ha lottato come un leone contro il magma impercettibile e parassitario contiguo ai poteri della grande finanza internazionale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino