Muro contro muro. I sindacati hanno bocciato il piano Alitalia che prevede 2.037 esuberi tra il personale di terra e altri 400 tra assistenti di volo (300) e piloti (100),...
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La riduzione è invece del 51% per il personale degli uffici e del 20% per il personale operativo non di volo. «Si stratta - dice il segretario nazionale della Fit Cisl Emiliano Fiorentino - di un errore strategico perchè è impossibile inseguire le low cost sul loro terreno, è un piano di sopravvivenza e non di sviluppo, che va rigettato». Sulla stessa linea l'Anpac che parla di un business plan «industrialmente evanescente ed immotivatamente persecutorio». «Così non è credibile, con tagli su costo del lavoro e organici e un'ipotesi molto remota di aumento dei ricavi», ha osservato Claudio Tarlazzi della Uilt. Anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti si schiera con i lavoratori.
Prima dello sciopero del 5 aprile ci sarà quello dei controllori di volo lunedì 20 marzo dalle 13 alle 17 che ha già costretto Alitalia a cancellare il 40% dei voli programmati, sia nazionali che internazionali.
Tornando al piano industriale Ball ha anche assicurato che ci sono «fino a 500 assunzioni» di personale navigante fra piloti e assistenti di volo dal 2019, con l'ingresso in flotta di 8 nuovi aeromobili di lungo raggio fra il 2017 e il 2021. L'obiettivo, come noto, è potenziare il lungo raggio con l'apertura di una decina di nuove rotte e destinazioni (Delhi, Mexico City, Buenos Aires, Washington).
Ora la palla passa al Governo che ha convocato azienda e sindacati per lunedì, quando i ministri Calenda, Delrio e Poletti tenteranno una mediazione. Al governo i sindacati chiederanno un supporto forte sul fronte degli ammortizzatori sociali e una riduzione netta degli esuberi, mentre sia la compagnia che le organizzazioni dei lavoratori solleciteranno una riduzione dei privilegi delle low cost che, senza inversioni di rotta, finiranno col conquistare tutto il mercato di Alitalia.
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Il Gazzettino