Alessandro Campi Stando ai primissimi exit poll, in Emilia Romagna è avanti

Alessandro Campi Stando ai primissimi exit poll, in Emilia Romagna è avanti
Alessandro Campi Stando ai primissimi exit poll, in Emilia Romagna è avanti Stefano Bonaccini. In Calabria, con molto più...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Alessandro Campi

Stando ai primissimi exit poll, in Emilia Romagna è avanti Stefano Bonaccini. In Calabria, con molto più scarto, Jole Santelli. Se Salvini sperava di prendersi il Parco della Vittoria, rischia di doversi accontentare del Vicolo Corto (dove vincente sarebbe peraltro una candidata berlusconiana). Non sembrerebbe riuscita la spallata che doveva mandare a casa, oltre al socialismo appenninico al potere da decenni, anche il governo giallo-rosso al comando da pochi mesi.
L'attesa per questo voto era grandissima, probabilmente eccessiva quanto ai suoi possibili effetti sulla politica nazionale. Lo dimostra l'affluenza alle urne. Nel 2014 (quando Bonaccini vinse per la prima volta) aveva toccato il minimo storico: solo il 37,7% degli aventi diritto era andato ai seggi, un misto di stanchezza e disaffezione incredibile in un territorio che da sempre gode d'un grande benessere collettivo e d'un radicato sentimento civico. Stavolta ha votato una quota vicina all'afflusso delle ultime europee: 67,3%. Lo scontro è stato molto (troppo) polarizzato su base nazionale e l'incertezza era, sondaggi alla mano, in effetti grande: è stata una di quelle occasioni in cui l'elettore ha l'impressione che il suo voto conti (politicamente) e possa anzi essere decisivo (su piano dei numeri). E dunque va al seggio con grande motivazione. In Calabria, dove il risultato sembrava più scontato e c'è stato meno accanimento ideologico, non si è avuto lo stesso effetto: (...)
Segue a pagina 23
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino