Alessandro Campi Ci sono le decisioni incongrue, quelle inapplicabili, quelle ingiustamente penalizzanti, quelle inutili e le...
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Ci sono le decisioni incongrue, quelle inapplicabili, quelle ingiustamente penalizzanti, quelle inutili e le non-decisioni. Nel Dpcm illustrato l'altra sera dal premier Conte le cinque tipologie sono magicamente tutte presenti. A conferma della sua sostanziale inutilità e del fatto che lo scontro all'interno del governo tra anti-rigoristi (lo stesso Conte, Gualtieri, Di Maio, che assegnano preminenza alle attività economiche e alla ripresa) e rigoristi (Franceschini, Speranza, per i quali la priorità è in questo momento la salute pubblica e il contenimento dei contagi con ogni mezzo) non ha ancora trovato un punto di equilibrio. Aspettiamoci a breve altri decreti e ahimé altri annunci a reti unificate.
Si sono dunque adottate misure in grado di contrastare l'emergenza che stiamo vivendo? C'è da dubitarne. Certo, sono state vietate con De Luca che ha fatto da apripista con le sue invettive contro Halloween le sagre e le fiere di paese, che producono inevitabilmente affollamenti, ma che senso ha, dal punto di vista sanitario, consentire comunque le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale?
Del pari, non si comprende come limitare le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo dalle ore 8 alle ore 21 possa aiutare a prevenire o contenere i contagi (ci si infetta solo di notte?).
Segue a pagina 23
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Il Gazzettino