ALBIGNASEGO Telefonate, raccomandate, e nei casi più gravi via alle ingiunzioni

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ALBIGNASEGOTelefonate, raccomandate, e nei casi più gravi via alle ingiunzioni di pagamento. La Camst, la ditta vicentina che si occupa del servizio di ristorazione nei plessi...

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Telefonate, raccomandate, e nei casi più gravi via alle ingiunzioni di pagamento. La Camst, la ditta vicentina che si occupa del servizio di ristorazione nei plessi della città (elementari e medie di Sant'Agostino), è pronta a recuperare gli oltre 20 mila euro di pregressi. Il Comune, dal canto suo, è intenzionato a tirarsi fuori da questa particolare partita. «Non abbiamo competenza in materia», precisa l'assessore alle politiche scolastiche Roberta Basana. Tuttavia, quest'ultima sottolinea che «come si paga all'uscita da un ristorante, così deve accadere pure a scuola. È prima di tutto una questione di equità sociale. Non comprendiamo perché qualcuno si senta in diritto di fare il furbetto».

Peraltro è molto semplice pagare. Non esistono più i tradizionali buoni cartacei in quanto, precisa l'assessore, «qualche volta andavano persi». Ora basta appoggiarsi alla cosiddetta domiciliazione bancaria (è una delle modalità proposte dall'azienda; l'altra sono le ricariche in tabaccheria). In pratica, alle famiglie vengono addebitati i costi direttamente sul conto corrente. Impossibile, di fatto, dimenticarsi di pagare. «Adesso sarà l'azienda a decidere in che maniera rivalersi sui morosi. Certo è che non onorare i pasti è un'abitudine che va sradicata». Per quanto riguarda l'operatività, le famiglie possono visualizzare la posizione navigando sul portale loro dedicato o recandosi negli esercizi commerciali accreditati. Cinque anni fa il consiglio comunale approvò un regolamento pane e acqua per i figli dei genitori morosi. L'articolo 3 recita testualmente: «Gli utenti che non sono in regola con il pagamento del servizio relativo agli anni scolastici precedenti non potranno usufruire della mensa scolastica». L'idea fu dell'ex assessore Carlo Guglielmo, stanco di tentare di far rientrare il passivo a suon di lettere e telefonate. «In ogni caso non intendiamo applicare il regolamento alla lettera», puntualizza l'amministrazione. «I bambini non ne hanno colpa se le famiglie non pagano. Non è però un buon motivo per approfittarsene». Va infine ricordato che sono in agenda speciali agevolazioni a favore delle famiglie numerose (con tre o più figli) residenti in città. Nello specifico, il costo del buono pasto della mensa scolastica scende da 4,60 euro a 2,50 euro. Le domande verranno accolte «fino ad esaurimento dei fondi messi a bilancio».
Francesco Cavallaro
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Il Gazzettino