Alberi da tagliare: una tregua

Alberi da tagliare: una tregua
TREVISO - Il progetto di riordino del parco di villa Manfrin-Margherita verrà rivisto. Non sospeso: i lavori andranno avanti. Ma l'elenco dei circa 200 alberi da abbattere potrà...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TREVISO - Il progetto di riordino del parco di villa Manfrin-Margherita verrà rivisto. Non sospeso: i lavori andranno avanti. Ma l'elenco dei circa 200 alberi da abbattere potrà essere ritoccato. È la conclusione a cui si è giunti ieri dopo un confronto fiume di quasi quattro ore al tennis club tra l'assessore Ofelio Michielan, accompagnato dal progettista Paolo Pietrobon, e il comitato degli alberi urlanti che si batte contro la decisione di buttare giù le piante e che ha lanciato una petizione online già firmata da oltre mille persone. «Abbiamo guardato assieme i disegni. Fermo restando che i lavori vanno avanti, cercheremo di salvare più alberi possibile - apre Michielan - qualche pianta, pur sana, che però impedisce la crescita di altre potrebbe essere tolta. Ma in generale cercheremo di venire incontro alle richieste dei cittadini che usufruiscono del parco». Ad oggi sono già stati abbattuti circa 70 alberi. Ne mancano poco più di cento. Di cui 46 bollati come problematici. Il comitato non ha dubbi: vanno tagliati solo questi. Ieri il confronto è stato a tratti anche molto acceso. Ma senza mai andare oltre. Ora il progetto di riordino da 500 mila euro verrà rivisto. Fino a settembre non ci saranno altri tagli. C'è più di un mese di tempo quindi per modificare le cose. Poi si terrà un secondo incontro con i cittadini per condividere le nuove decisioni. «Siamo contenti che il piano di abbattimento venga rivisto, ma non cantiamo vittoria, perché non è stata accettata la sospensione dei lavori, compresa la posa delle lamine di ferro per segnare i vialini - spiega Regina Toncini, presidente del comitato degli alberi urlanti - per noi gli unici abbattimenti possibili sono quelli indispensabili per la messa in sicurezza».

Mauro Favaro

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino