Un sfilza di numeri annotati tra le carte di lavoro di Teresa Costanza: numeri simili ai codici del bancomat o a quelli che servono per accedere ai conti correnti on-line. Sono...
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È presto per capire se contiene segreti. Certo che Teresa aveva mantenuto la password aziendale. Significa che non lo utilizzava a scopi privati, se non per una cartella denominata "Teresa" e che la scansione di una busta paga e due lettere che probabilmente lei stessa aveva scritto per conto di Ragone. Nelle lettere il carrista-sollevatore di pesi raccomandava due conoscenti assicurando che avevano le capacità per insegnare attività sportive.
Il pool dell'Arma (Roni di Pordenone, Reparto crimini violenti di Roma e Ros di Udine) sta intanto ricostruendo minuto dopo minuto, grazie alla tecnologia, le vite dei due fidanzati. Lo sta facendo grazie a un'iPhone, quello bianco di Teresa, e allo smartphone di Trifone. È così gli investigatori stanno scoprendo che cosa hanno fatto il 17 marzo i due fidanzati. Chi ha avuto contatti (sms o whatsapp) viene convocato in caserma oppure riconvocato per fornire ulteriori dettagli che, alla luce dei tabulati telefonici ormai a disposizione, potrebbero essere valorizzati e aiutare a comprendere il movente del delitto. Si sta scavando anche nel computer di Teresa, un portatile della Apple che lei usava per scopi privati, di studio e spesso anche per lavoro, perchè una volta uscita dagli uffici dell'agenzia assicurativa della Zurich, in via fratelli Bandiera a Pordenone, si portava il lavoro a casa.
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Il Gazzettino