Al di là dei fischi e delle proteste, con l'operazione di giovedì

Al di là dei fischi e delle proteste, con l'operazione di giovedì
Al di là dei fischi e delle proteste, con l'operazione di giovedì il Comune dovrebbe chiudere in pareggio un bilancio che era partito a giugno con quasi 70 milioni di possibile...

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Al di là dei fischi e delle proteste, con l'operazione di giovedì il Comune dovrebbe chiudere in pareggio un bilancio che era partito a giugno con quasi 70 milioni di possibile disavanzo. L'assessore al Bilancio Michele Zuin intende, nel rispetto dei dipendenti e delle proteste sindacali mettere qualche puntino sulle "i" all'indomeni del Consiglio comunale in cui si è rischiato lo sgombero.

«I fischi ci stanno, ci mancherebbe, ma bisogna anche guardare oltre».
- Guardare oltre?
«Il quadro è tutt'altro che negativo, alla fine viene fuori - e lo hanno capito e accettato anche i sindacati - che per il fondo integrativo e variabile del personale sono a bilancio 3 milioni e 800mila euro, non il milione e 100mila che abbiamo stanziato con l'ultima variazione. Di fronte ai dati, hanno dovuto prenderne atto: si tratta di più di un terzo dei 9 milioni originari».
- Saranno erogati entro l'anno?
«Io faccio il bilancio, l'erogazione la lascio ad altri e agli accordi che saranno presi. L'importante è che i soldi ci siano e già spendibili da oggi».
- Non si parlava sempre di questo milione?
«Il milione e 100 glielo abbiamo dato facendo economie di spesa, poiché ci è vietato fare qualsiasi aumento delle uscite, di fronte ad una situazione inconfutabile. Non dimentichiamo così presto come siamo partiti e da quanto tempo siamo qui. Ma la verità è un 'altra: siamo all'inizio di un risanamento che non si concluderà in tempi brevissimi. Inoltre, è stata garantita la copertura finanziaria 2016 per gli 80 dipendenti a tempo determinato. Questi sono fatti, non promesse ».
- Spieghi meglio la manovra, per favore.
«Giovedì abbiamo fatto due cose fondamentali: abbiamo messo a posto il fondo "Città di Venezia" che è praticamente fallito, facendoci promotori di un'offerta a Cassa depositi e prestiti per far fronte a una situazione debitoria gravissima. Dovevamo rimediare presto per evitare che Unicredit riscuotesse da un giorno all'altro la fidejussione fatta dal Comune a favore del fondo per 8 milioni. A chi contesta le vendite, ricordo poi che vendo immobili non per fare cassa come si faceva 4-5 anni fa, ma perché altrimenti non avrei soldi per fare le manutenzioni a Venezia o in terraferma. Ci sono i buchi sulle strade, non so se chi protesta li ha visti. E oggi non abbiamo i soldi per ripararli».
- Quindi, proteste eccessive?
«Siamo arrivati molto umili, abbiamo iniziato a lavorare ventre a terra e chiuderemo il bilancio 2015 in pareggio. Vi assicuro che è un mezzo miracolo. La settimana prossima porto in Giunta il bilancio di previsione che consente di avere una speranza e di andare avanti».
- Qualche anticipazione per il 2016?
«Facciamo manovre di spesa sulla macchina comunale, e lo facciamo anche all'interno delle Partecipate. Stiamo risanando il bilancio. Niente aumenti di tasse e tariffe, ma purtroppo non ci saranno neanche riduzioni. Già son contento che chiuderò in tranquillità il bilancio».
- E lo Stato, darà dei soldi a Venezia?

«Noi chiediamo allo Stato non i soldi per chiudere il bilancio, a quello ci pensiamo da soli, ma per avere la possibilità di fare qualcosa anche per i cittadini».
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Il Gazzettino