AL CONTRATTACCO PORDENONE Cantieri e finanziamenti in gran parte ereditati e

AL CONTRATTACCO PORDENONE Cantieri e finanziamenti in gran parte ereditati e
AL CONTRATTACCOPORDENONE Cantieri e finanziamenti in gran parte ereditati e nessuna scelta strategica, ma anche, nel dettaglio, l'aumento della Tari e quello dell'Imu, sia pure...

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AL CONTRATTACCO
PORDENONE Cantieri e finanziamenti in gran parte ereditati e nessuna scelta strategica, ma anche, nel dettaglio, l'aumento della Tari e quello dell'Imu, sia pure con l'obiettivo di favorire l'occupazione dei negozi sfitti.

LE CRITICHE
Sono questi i punti critici del bilancio di previsione sui quali si concentra l'attenzione dell'opposizione, in vista della discussione in aula che comincerà giovedì mattina. Marco Salvador (Pordenone 1291) replica anche agli attacchi che il sindaco Ciriani ha rivolto all'amministrazione precedente in occasione della presentazione del documento finanziario: «A metà mandato e al suo quarto bilancio di previsione è costretto ancora a paragonarsi con il passato invece di confrontarsi col futuro, perché le sue promesse hanno oramai il fiato corto commenta -. Pordenone sta scivolando senza ambizioni e senza bussola verso l'anonimato, con un governo più da strapaese che da città; tengono solo i servizi creati e pensati dalle tante vituperate amministrazioni precedenti». Se l'amministrazione comunale mette l'accento sui tanti cantieri in partenza, Salvador ribatte che «lo sanno anche i marciapiedi che sono stati finanziati e progettati dalle precedenti giunte, e non sarà certo qualche pavimentazione o un po' più di asfalto a portare la città in una fase di espansione. La verità è che Ciriani non ha proposto alcuna innovazione o scelta strategica, bluffa in modo irresponsabile dilapidando tempo e risorse probabilmente interessato più alla sua carriera politica che al futuro della città di Pordenone».
Ed è critico sui cantieri anche Il fiume: «Bisognerebbe distinguere sottolinea Mario Bianchini quello che ha progettato questa amministrazione da quanto ha ereditato, anche in termini di finanziamenti. Inoltre, i progetti vengono continuamente cambiati per dare un'impressione di dinamismo». Quanto in particolare alle case di riposo, uno dei principali fronti sui quali l'amministrazione è impegnata, Il fiume ribadisce come quella di Villanova sia finanziata dall'Asp, mentre mancano ancora le risorse per quella di Porcia. Infine, la mobilità sostenibile, «sempre più penalizzata: le auto si stanno impadronendo di nuovo della città, perché questa è la volontà dell'amministrazione». Non piace poi a Pordenone 1291 la scelta di aumentare l'Imu ai negozi del centro per poi istituire agevolazioni in favore di quelli locati: «In questo bilancio Ciriani ha trovato nei proprietari dei negozi l'ennesimo capro espiatorio per la sua inconcludente politica, un provvedimento illiberale, che colpirà una categoria già pesantemente penalizzata dalla crisi dopo che le agevolazioni dello scorso anno sono fallite».
PENTASTELLATI
E la scelta relativa all'Imu viene bocciata anche da Samuele Stefanoni (M5S): «Viene applicata la stessa logica utilizzata lo scorso anno con gli incentivi per viale Marconi e per piazza Risorgimento, sia pure al contrario. Il risultato però sarà lo stesso: basta fare qualche calcolo per capire che quello che le agevolazioni consentiranno di risparmiare in un anno è ben lontano dal compensare una eventuale riduzione dell'affitto richiesto. Per questo presenteremo un ordine del giorno per chiedere che chi affitterà un negozio nel 2019 possa godere delle agevolazioni per tutta la durata del contratto». Critico Stefanoni anche sull'aumento della Tari: «Anche se si tratta solamente di circa 100mila euro a fronte di un incremento di 30mila del fondo per le categorie svantaggiate, per alcuni commercianti saranno comunque alcune decine di euro in più, contrariamente a quanto assicurato fino a poco tempo fa dal sindaco. Già le amministrazioni locali possono fare poco per il commercio».
IL PD

E con l'aumento della Tari se la prende anche Nicola Conficoni (Pd): «Nei giorni scorsi il sindaco aveva assicurato che, nonostante il calo degli utili di Gea, le bollette dei rifiuti non sarebbero aumentate. Invece le utenze non domestiche dovranno pagare il 2,8 per cento in più. La brutta notizia, purtroppo, avvalora le preoccupazioni circa le modalità con cui la giunta ha portato avanti il percorso virtuoso intrapreso nella gestione dei rifiuti. L'amministrazione, che ha beneficiato dei risparmi ottenuti grazie alla riorganizzazione del servizio di raccolta promossa alla fine del precedente mandato, non ha attuato nuove iniziative per diminuire ulteriormente i costi. Avendo chiesto a Gea di sostenere svariate spese fuori contratto, anzi, il sindaco ha stressato i conti della partecipata, sollecitata più a pulire le colonne del corso, a finanziare gli steward e a eseguire il censimento dei colombi che a migliorare la raccolta differenziata e a favorire la riduzione dei rifiuti».
Lara Zani
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Il Gazzettino