«Aiuto, aiuto, il fuoco». Le urla che hanno rotto la tranquillità

«Aiuto, aiuto, il fuoco». Le urla che hanno rotto la tranquillità
«Aiuto, aiuto, il fuoco». Le urla che hanno rotto la tranquillità della note afosa provenivano da una casa in fiamme e in pochi istanti gran parte dei residenti nella pacifica...

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«Aiuto, aiuto, il fuoco». Le urla che hanno rotto la tranquillità della note afosa provenivano da una casa in fiamme e in pochi istanti gran parte dei residenti nella pacifica zona di via Incao, a Mardimago, complici le finestre spalancate per lasciar passare un po' di fresco, si sono svegliati allarmati. L'incendio è divampato attorno alle 2.40 all'interno di un appartamento dell'Ater assegnato a un 45enne di origine marocchina che si è trovato le fiamme fra cucina e soggiorno e, disperato, ha chiesto aiuto ai vicini. Subito è partita la chiamata ai vigili del fuoco, mentre le prime persone hanno, preoccupate, iniziato ad affollarsi sulla strada. Vista la delicatezza dell'intervento è stato ordinato lo sgombero immediato di tutte e sei le famiglie che vivono nel del palazzo, per alcune delle quali il risveglio è stato decisamente traumatico. Per tutti è stata trovata una sistemazione alternativa per la notte. Il problema maggiore, però, ha riguardato l'uomo della casa andata a fuoco, visto che si trovava agli arresti domiciliari per stalking.

Considerata la sua condizione e l'impossibilità per lui di rientrare nell'abitazione, poi dichiarata inagibile e posta sotto sequestro, è stato arrestato ed accompagnato nel carcere di Rovigo, una fattispecie possibile anche nel caso di incendio colposo, come sembrerebbe essere, nel caso vi sia un riconosciuto problema di sicurezza.

Una volta completate le operazioni di spegnimento dell'incendio, pochi minuti prima delle 6 di ieri, i vigili del fuoco hanno verificato la sicurezza degli altri appartamenti e tutti i condòmini hanno potuto fare ritorno nelle rispettive case. Sulla dinamica che ha portato le fiamme a divampare all'interno dell'abitazione del 45enne sono ancora in corso gli accertamenti, coordinati dal sostituto procuratore Sabrina Duò. Il fuoco ha parzialmente distrutto soggiorno e cucina e tutto lo stabile al numero 66 porta ancora i segni della notte turbolenta: vetri in frantumi, facciata annerita. Ed il nastro bianco e rosso con la scritta "non oltrepassare".
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Il Gazzettino