AGORDO Sul futuro dell'Inps di Agordo, silenzio totale. «E sinceramente,

AGORDO Sul futuro dell'Inps di Agordo, silenzio totale. «E sinceramente,
AGORDOSul futuro dell'Inps di Agordo, silenzio totale. «E sinceramente, dopo i tanti interessamenti manifestati a favore del mantenimento del servizio, almeno un cenno di...

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AGORDO
Sul futuro dell'Inps di Agordo, silenzio totale. «E sinceramente, dopo i tanti interessamenti manifestati a favore del mantenimento del servizio, almeno un cenno di risposta pensavamo di meritarlo». Così il consigliere regionale Franco Gidoni, già da tempo in prima linea a difesa dell'ufficio dopo che, alcuni mesi fa, si era delineata l'ipotesi di chiusura o, nella migliore delle ipotesi, di depotenziamento.

LA VICENDA
«I fatti risalgono allo scorso autunno - spiega il consigliere del Carroccio - quando si è saputo che l'Inps starebbe valutando l'ipotesi di trasformare l'attuale sede di Agordo in uno sportello, aperto solo qualche giorno alla settimana e unicamente per ricevere le pratiche, mentre il resto dei servizi verrebbe spostato a Belluno. La ragione sarebbe di tipo economico: risparmiare le spese di affitto e quelle accessorie». Da qui la messa a disposizione di alcuni locali da parte dell'Unione montana Agordina e del Comune di Cencenighe. «Mentre i primi non sarebbero del tutto idonei per mancanza di servizi e sala d'attesa - prosegue Gidoni - l'altra dislocazione, ad affitto agevolato, sarebbe più adeguata in quanto ex sede di banca e con una collocazione centrale rispetto al resto dell'Agordino». Ma, a quanto pare, l'Inps pare non essere interessato a questa possibile opzione.
L'ISTANZA
Da qua la decisione del consigliere Gidoni di presentare un'interrogazione alla giunta Zaia da cui è scaturito l'interessamento dell'assessore al lavoro Elena Donazzan che si è mossa in prima persona. «Innanzitutto - spiega il leghista - consultandosi con le forze sindacali e poi scrivendo ai vertici dell'Inps sottolineando la sua preoccupazione nei confronti della prospettata diminuzione dei servizi offerti dalla sede Inps in un territorio che, va ricordato, oltre a servire un bacino di 20mila persone, si rivolge anche a migliaia di dipendenti ed ex di Luxottica. Tra l'altro parliamo di una zona montana, pesantemente colpita dai recenti eventi alluvionali e dove gli spostamenti sono disagevoli. Detto ciò l'assessore, a nome della Regione, ha chiesto all'Inps di rivedere le proprie decisioni».
IL SILENZIO

Questa missiva, inviata oltre un mese fa, non ha ancora ricevuto una risposta. «Non si pretendeva venisse risolta la questione in quattro e quattrotto - conclude il consigliere Gidoni - ma almeno una risposta interlocutoria, quella sì l'attendavamo. Se non altro per un rapporto di correttezza».
Raffaella Gabrieli
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Il Gazzettino