AGORDO - (MM) Il consigliere comunale Giulio Favretti manda il sindaco a Roma, lo

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AGORDO - (MM) Il consigliere comunale Giulio Favretti manda il sindaco a Roma, lo invita a visitare l'ufficio di Roger De Menech, ma non per perorare cause legate ai fondi odi del...

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AGORDO - (MM) Il consigliere comunale Giulio Favretti manda il sindaco a Roma, lo invita a visitare l'ufficio di Roger De Menech, ma non per perorare cause legate ai fondi odi del cui comitato De Menech è presidente, piuttosto per dare inizio all'iter che porti al definitivo recupero della zona dell'ex tiro a segno a Crostolin lungo la regionale del Duran alle porte di La Valle Agordina in degrado ed abbandono da anni. Una struttura architettonicamente importante che s'affaccia su una verde piana adagiata ai piedi del Col di Foglia e da dove si possono ammirare le montagne più belle, dal San Sebastiano alla Marmolada con uno sguardo su tutta la Conca Agordina. «Il demanio - ha spiegato Giulio Favretti nel recente consiglio comunale rivolgendosi al sindaco- sta cercando di vendere la struttura. Vada a Roma da De Menech e veda cosa si potrà fare». Il sindaco Sisto Da Roit ha ricordato che già la precedente amministrazione aveva provato a recuperare i manufatti e l'area, ma si era scontrata con i vincoli della Federazione italiana di tiro a segno che l'aveva in uso. «Volevamo realizzare un campeggio - ha ricordato il sindaco - ma alla conferma che tutto era vincolato abbiamo rinunciato a proseguire nei nostri programmi».

Favretti ha comunque insistito con l'auspicio che eventuali ostacoli sulla cessione possano essere superati. «Già in campagna elettorale avevamo anticipato le nostre intenzioni a recuperare quell'area presentando un nostro progetto per la zona degradata. Anche per questo abbiamo notato con disappunto che nei documenti di bilancio non c'è alcun riferimento al poligono di tiro nemmeno nella "missione" tutela e valorizzazione dei beni ed attività culturali che prevedono la risttrutturazione e manutenzione dei beni di interesse storico artistico e culturale del patrimonio archeologico e architettonico. Quella struttura corrisponde a questi parametri e anche l'area antistante è di interesse per qualsiasi intervento successivo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino