Spray al peperoncino in casa di riposo e in tre finiscono all'ospedale con tosse e bruciore agli occhi. Si tratta di due dipendenti della struttura di via Savorgnano e della...
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Mario Fogolin, vicepresidente delegato dell'ente parrocchiale, racconta: «Il fatto è accaduto giovedì alle 20, al piano terra del Padiglione C, all'ingresso principale, a pochi passi dalla sala mensa. In quel momento erano presenti alcuni ospiti che avevano appena finto di cenare e il personale della casa impegnato nelle varie attività». Fogolin non spiega cosa è accaduto, confermando solo che indagano i carabinieri. Ma la storia sembra delinearsi chiaramente: la donna ospite della casa di riposo avrebbe avuto dei vecchi attriti personali con un uomo di un anno più giovane di lei che si trovava in casa di riposo e stava uscendo dal cancello principale (la struttura chiude ai visitatori alle 20). Mentre stava per varcare la porta, la donna, come hanno visto alcune persone, ha utilizzato una bomboletta spray (ma l'arma non sarebbe ancora stata individuata) contenente una sostanza irritante e l'ha spruzzata addosso all'uomo che non è stato colpito. La sostanza però si è dispersa nell'aria, causando inevitabilmente in pochi secondi disturbi a chi si trovava vicino. «Dopo quanto successo - prosegue Fogolin - qualcuno ha accusato irritazione alla gola e difficoltà a respirare. È scattato il piano d'emergenza, senza però capire subito cos'era successo. Allertato il 118, sono stati avvisati anche i vigili del fuoco e i carabinieri. Il personale della casa di riposo ha dimostrato ancora una volta di essere professionalmente molto preparato e ha risposto attivando i vari protocolli». Maschere protettive al volto, sono stati arieggiati i locali disperdendo così la sostanza in poco tempo. Sono state verificate le condizioni degli ospiti che non hanno avuto problemi. Due dipendenti sono stati portati al pronto soccorso perché lamentavano fastidi alle vie respiratorie, ma dopo un paio d'ore sono stati dimessi. In ospedale, sotto osservazione, è finita anche la donna che ha azionato la bomboletta spray che ora si trova nella sua camera in casa di riposo. «Impossibile fare prevenzione su questo genere di episodi - commenta Fogolin -. Resta da capire come si è procurata la bomboletta». Le indagini dei carabinieri di San Vito proseguono; il fatto è perseguibile d'ufficio perchè c'è un'aggravante: la donna ha utilizzato un'arma, tale è considerata la bomboletta di spray urticante.
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Il Gazzettino