Aggressione in macelleria Lascia il carcere

Aggressione in macelleria Lascia il carcere
AGGRESSIONEPORDENONE Ha lasciato il carcere Pavel Hossain, il macellaio bengalese arrestato il 22 novembre dalla Polizia di Stato con l'accusa di tentato omicidio nei confronti...

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AGGRESSIONE
PORDENONE Ha lasciato il carcere Pavel Hossain, il macellaio bengalese arrestato il 22 novembre dalla Polizia di Stato con l'accusa di tentato omicidio nei confronti del profugo pakistano Tanveer Khan, 22 anni. Così ha deciso il Tribunale del Riesame di Trieste, disponendo che l'immigrato sia posto agli arresti domiciliari senza braccialetto elettronico. La misura cautelare era stata impugnata dall'avvocato Guido Galletti. Il legale ha insistito sulla riqualificazione del reato. «Non c'erano atti idonei per contestare il tentato omicidio - ha detto - Hossain ha sempre detto di essersi difeso e ha negato di aver usato un coltello, anzi, le lesioni più gravi le ha patite lui. Oltre alla frattura del setto nasale, ha anche una ferita da taglio».

Hossain sostiene di essersi difeso dall'aggressione del profugo pakistano utilizzando un acciaino. L'utensile, che il titolare della macelleria islamica di via Fratelli Bandiera usa per affilare i coltelli, è stato sequestrato nei giorni scorsi. Sarà la Procura a disporre eventuali consulenze per verificare la compatibilità tra l'acciaino e le ferite che Khan ha riportato in testa (20 giorni di prognosi, mentre il macellaio ne aveva 15). «Non si tratta di ferite da taglio - continua Galletti - ma di ferite che potrebbero essere state procurate utilizzando un corpo contundente. Resto in attesa di conoscere le motivazione del Tribunale del Riesame per capire se il reato di tentato omicidio sia stato riqualificato in lesioni aggravate, come da me richiesto».

Hossain da ieri è a casa, ma non potrà riaprire la macelleria. Nonostante abbia ottenuto il dissequestro penale, il questore Marco Odorisio gli ha sospeso per 60 giorni la licenza per ragioni di pubblica sicurezza. L'episodio ha destato allarme sociale in una zona molto sensibile della città: piazza Risorgimento. All'origine della violenza lite vi sarebbero ragioni di lavoro. Il 25enne pakistano è un richiedente asilo estromesso dal progetto di accoglienza in cui era stato inserito nelle strutture della Caritas e che adesso si trova in difficoltà. All'inizio di ottobre era stato sottoposto alla misura cautelare in carcere perchè coinvolto in un giro di spaccio di stupefacenti destinati anche a studenti e giovani frequentatori della stazione ferroviaria di San Vito al Tagliamento. Hossain avrebbe dovuto assumerlo, ma poi ha scelto un altro giovane suscitando l'ira di Khan.
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Il Gazzettino