Era tornato a casa raccontando di essere stato malmenato da tre marocchini, invece si era inventato tutto di sana pianta. Protagonista della vicenda un quattordicenne residente in...
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A spiegare come si sono svolte le indagini sono il maggiore Salvatore Gibilisco, comandante della Compagnia di Rovigo, e il maresciallo Lorenzo Maggio, che ha curato le indagini in loco. «Già dai primi accertamenti riferisce il primo - erano emerse alcune incongruenze con le modalità di aggressione riferite dal giovane. L'attività investigativa, che ha permesso, anche grazie all'aiuto delle telecamere di videosorveglianza, di ricostruire pure le fasi antecedenti alla presunta aggressione e tentata rapina, ha fatto emergere che l'evento non era mai accaduto, ma era stato inscenato totalmente del ragazzo». Dubbi sulla veridicità del racconto si sono accentuati quando i medici del Pronto soccorso non avevano riscontrato alcuna lesione o ematoma. Oltretutto il ragazzo aveva l'indice della mano destra sporco della stessa vernice spray che aveva sul viso, come se l'adolescente stesso avesse usato la bomboletta. Il 14enne era tornato a casa in queste condizioni e aveva raccontato la storia alla madre che aveva subito chiamato i carabinieri, intervenuti con più pattuglie. «Molti genitori dopo questo episodio si sono preoccupati per i propri figli chiude Gibilisco , ma il nostro territorio non è il Bronx. È giusto che si sappia che era una storia completamente inventata».
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Il Gazzettino