Aggrappato all'Intercity un ragazzino siriano voleva andare a Roma per ottenere l'espatrio

Aggrappato all'Intercity un ragazzino siriano voleva andare a Roma per ottenere l'espatrio
Diciassette anni, solo, disperato e senza un soldo in tasca....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Diciassette anni, solo, disperato e senza un soldo in tasca. L'obiettivo è raggiungere la Francia, dove abita qualche parente. Quel che resta della sua famiglia. Per raggiungerlo è disposto a qualsiasi cosa, anche aggrapparsi, a rischio della vita, a un treno in corsa, alle 3.30 di notte, per ottenere dall'ambasciata di Roma i documenti che gli consentano di espatriare. È la storia di un ragazzino siriano trovato aggrappato con tutte le sue forze al convoglio, l'Intercity notte 771, poco fuori Rovigo, dagli agenti della Polfer di Chiusi, di scorta ai viaggiatori del treno. Ad accorgersi che il giovane era saltato sui vagoni del mezzo in corsa, appena partito dalla stazione del capoluogo polesano, alcuni operai che stavano lavorando sulla linea, che hanno segnalato subito la faccenda alla polizia ferroviaria, evitando che l'azzardata manovra fosse fatale al ragazzino. I poliziotti hanno fatto subito fermare il treno e, trovato il diciasettenne, l'hanno convinto a salire a bordo, mettendolo al riparo dal grave pericolo in cui si era cacciato. Qui gli agenti l'hanno rassicurato e, con un po' di pazienza, visto che parlava solo uno stentato inglese, sono riusciti a farsi raccontare la sua storia. Storia di disperazione e speranza. Il ragazzino per sfuggire alla cruda realtà di guerra e atrocità del suo Paese d'origine, si era messo in viaggio, lasciandosi alle spalle tutta la sua esistenza. Anche l'identità visto che non aveva con se i documenti. Come sia arrivato in Italia lo si può solo immaginare: centinaia di chilometri a piedi, poi in barca e infine aggrappato o stipato in qualche mezzo di fortuna, magari un camion. Il suo obiettivo, però, è la Francia, che aveva cercato di raggiungere nei giorni scorsi, non riuscendoci, ovviamente, essendo senza documento d'identità. Ecco dunque l'idea di andare a Roma all'ambasciata siriana per ottenere il passaporto. Dalla frontiera francese, qualche altro passaggio a scrocco, come «portoghese» in treno o con l'autostop, e il ragazzino è arrivato a Rovigo. Poi l'iniziativa di aggrapparsi al treno in corsa. Arrivati a Bologna gli agenti l'hanno accompagnato nella sede della Polfer.

© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino