AGENZIE A RISCHIO PORDENONE La diffusione del virus e la conseguente emergenza

AGENZIE A RISCHIO PORDENONE La diffusione del virus e la conseguente emergenza
AGENZIE A RISCHIOPORDENONE La diffusione del virus e la conseguente emergenza sanitaria in Italia e in molti altri Paesi si sta ripercuotendo in molti settori, ma a esserne...

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AGENZIE A RISCHIO
PORDENONE La diffusione del virus e la conseguente emergenza sanitaria in Italia e in molti altri Paesi si sta ripercuotendo in molti settori, ma a esserne immediatamente colpito è quello del turismo. Le agenzie di viaggio sono alle prese solo con cancellazioni e disdette. «Siamo praticamente al cento per cento. Se non fosse - racconta dall'ufficio della sua agenzia di viaggi di Sacile Claudio Rupolo, coordinatore provinciale della categoria che rappresenta le agenzie di viaggio Ascom - per qualche addetto che è costretto a spostarsi per lavoro urgente ormai da parecchi giorni facciamo solo cancellazioni. È una tragedia, speriamo di arrivare a traguardare il mese di marzo altrimenti la vedo dura. È come se tutto si fosse bloccato all'improvviso. Anche il turismo interno, non c'è Pasqua che tenga si è congelato».

BLOCCO TOTALE
Le agenzie da tour operator si sono trasformate in una sorta di centralino di emergenza dove si sta lavorando per fare rientrare le persone da quei Paesi in cui gli italiani non vengono fatti sbarcare oppure vengono obbligati alla quarantena. Inoltre ci sono le risposte per i rimborsi di viaggi o gite scolastiche che sono saltate. «Ormai - racconta Rupolo - è come essere al fronte. Sono ben diciotto i Paesi al momento che hanno inibito l'ingresso agli italiani. Noi consigliamo a tutti prima di eventuali partenze di consultare il sito ufficiale del ministero degli Esteri Viaggiare sicuri. Ma le cose cambiano piuttosto repentinamente e quindi veniamo chiamati di continuo». Il problema è che le agenzie - in provincia sono venticinque, oltre un centinaio di addetti complessivi - che hanno la biglietteria devono ogni 15 giorni provvedere ai pagamenti, se non c'è la copertura viene immediatamente revocata la possibilità di continuare a operare. «Questo significa di fatto la chiusura dell'attività», sottolinea Rupolo. In emergenza la categoria è riuscita a trovare un accordo con Confidi Friuli per la garanzia su alcuni finanziamenti. «Ma questo serve solo a tamponare, speriamo che poi ci siano dei provvedimenti ad hoc per il settore che rischia di saltare». Le agenzie lanciano una sorta di appello ai clienti affinché, emergenza sanitaria permettendo, ricomincino a programmare viaggi per l'estate.
REBUS RIMBORSI

In linea di principio se un viaggiatore ha solo acquistato il biglietto aereo risponde la compagnia e non l'agenzia. Se vi è più di un servizio - per esempio volo più albergo - allora risponde l'agenzia. I provvedimenti introdotti dall'ultimo decreto prevedono che possa recedere dal contratto chi è sottoposti a «quarantena», residenti o domiciliati nelle aree interessate dal contagio da Covid-19; abbiano programmato soggiorni o viaggi con partenza o arrivo nelle aree interessate dal contagio; abbiano programmato la partecipazione a concorsi pubblici, manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura che sono stati annullati; abbiano programmato viaggi in uno Stato estero che impedisce o vieta lo sbarco. Chi è in questa situazione può concordare con il tour operator, con l'agenzia di viaggi o con il vettore una soluzione alternativa. L'intermediario (o la compagnia aerea) è tenuto a offrire al cliente una proposta a propria scelta tra un pacchetto turistico di qualità equivalente o superiore, il rimborso o un voucher di importo pari al rimborso spettante da utilizzare entro un anno dalla sua emissione.
D.L.
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Il Gazzettino