Agenti falsi malati 100 giorni all'anno

Agenti falsi malati 100 giorni all'anno
Settantacinque certificati medici in un anno. Uno degli agenti della polizia penitenziaria del carcere di strada Due Palazzi nel 2012 è rimasto assente per malattia più di...

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Settantacinque certificati medici in un anno. Uno degli agenti della polizia penitenziaria del carcere di strada Due Palazzi nel 2012 è rimasto assente per malattia più di cento giorni. Le patologie? Nulla di grave. Solo lombalgiti, dissenterie, cefalee, faringiti e gonalgie. Però questi disturbi avvenivano l'8 dicembre, il 30 e il 31 dicembre, in prossimità di ponti o di feste raccomandate. Li ha presentati uno dei nove agenti di polizia penitenziaria accusati dal pubblico ministero Sergio Dini di truffa e falso. E con loro anche quattro medici, i cui ambulatori sono stati perquisiti un mese fa dagli investigatori della Squadra mobile. Ma i settantacinque certificati medici non sono solo un caso. Perchè quasi tutti gli indagati sono a questi livelli. E molti certificati sono stati presentati in ritardo. E neppure sono tutti firmati dal proprio medico di base. Quanto ai medici, gli investigatori hanno scoperto anche delle stranezze ridicole. Uno dei dottori, trasferito in Puglia, continuava a firmare certificati medici come se fosse ancora in servizio a Padova.

Gli investigatori della Squadra mobile stanno portando alla luce al Due Palazzi una "catena di Sant'Antonio" di reati che vanno dallo spaccio di droga alla truffa. Una vergognosa "catena" che coinvolge decine e decine di agenti di polizia penitenziaria. Durante gli accertamenti agli uomini della Mobile non sono sfuggiti i certificati medici in occasione delle festività, dei "ponti", dei periodi in cui uno manderebbe il lavoro a quel paese.
Il "blitz" della Mobile dello scorso 8 luglio ha gettato un'ombra di vergogna sul carcere. Al Due Palazzi c'era un commercio di droga, di telefoni cellulari e di computer. Agenti e personaggi del crimine camorristico gestivano di comune accordo un traffico nel penitenziario. Ma la droga girava anche tra gli agenti. Il luogo per drogarsi era l'alloggio di servizio di uno dei poliziotti indagati. Ebbene, l'agente Paolo Giordano non ce l'ha fatta a vedere la fine dell'inchiesta e si è tolto la vita.

La falsa rivolta del 22 gennaio scorso ha posto un altro punto di domanda sulla conduzione della casa di reclusione. No, non erano "soldati" Isi i rivoltosi, ma romeni ubriachi. E la violenza è esplosa per un macerato di frutta prodotto di nascosto in una cella dove si distillava la grappa. Il 4 marzo scorso gli uomini della Mobile hanno arrestato altri due agenti, mentre altrettanti colleghi sono finti nel registro degli indagati con le accuse di corruzione e spaccio di stupefacenti. Secondo il pubblico ministero Dini, i quattro rifornivano i detenuti di sim card, telefoni cellulari e droga. Anche dopo gli arresti di luglio la droga, le sim card e i telefoni cellulari hanno continuato ad entrare liberamente al Due Palazzi. Certo, fanno molto comodo ai detenuti della criminalità organizzata.
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Il Gazzettino