Adunata a Redipuglia in 400 violano il sacrario E arriva anche la polizia

Adunata a Redipuglia in 400 violano il sacrario E arriva anche la polizia
LA PROTESTA REDIPUGLIA «Siamo una forza di popolo». Con queste parole, sussurrate «per rispettare un luogo sacro», circa 400 no-vax ieri pomeriggio hanno di fatto violato il...

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LA PROTESTA
REDIPUGLIA «Siamo una forza di popolo». Con queste parole, sussurrate «per rispettare un luogo sacro», circa 400 no-vax ieri pomeriggio hanno di fatto violato il luogo sacro stesso, radunandosi sulla scalinata di Redipuglia (Gorizia) a pochi passi dal monumento al Milite ignoto. «Un'adunata, non una manifestazione», hanno ripetuto. Forse per provare ad evitare le conseguenze legali su cui però ora le forze dell'ordine stanno lavorando. Il sacrario di Redipuglia, infatti, rientra tra i luoghi nei quali ogni manifestazione (fatte salve le commemorazioni di Stato) è severamente vietata. L'iniziativa è nata sulle chat del movimento che lotta contro il Green pass e nella maggior parte dei casi anche contro il vaccino. Nello specifico, la firma stavolta è stata quella del Fronte del dissenso, un gruppo attivo a livello nazionale e protagonista anche in Friuli Venezia Giulia delle ultime manifestazioni andate in scena a Trieste. Ieri però l'asticella è stata fissata più in alto. Non una piazza, non un corteo, ma un raduno che le forze dell'ordine hanno definito «non autorizzato» in uno dei luoghi simbolo della Prima guerra mondiale. «Tra noi ci sono anche molti esponenti delle forze armate e della polizia», hanno ripetuto più volte i manifestanti, lasciando intendere la presenza di militari, carabinieri e poliziotti nel movimento no-vax. Le forze dell'ordine - quelle in servizio - hanno presidiato per tutto il tempo l'adunata non autorizzata. Non ci sono stati scontri e il gruppo si è sciolto dopo meno di un'ora. La pioggia e i tre gradi sul termometro hanno inciso. Il sit-in si è concluso con il canto dell'inno nazionale e un paragone azzardato con i caduti della Grande guerra.

Condanna da parte del mondo politico. «Un gesto inaccettabile che suscita sdegno - ha detto la parlamentare del Pd, Debora Serracchiani - a prescindere dalle opinioni si devono sempre rispettare determinati limiti, e a Redipuglia sono stati superati, senza vergogna. Non è più questione di vaccini, è la mancanza di rispetto per chi è caduto, è l'oltraggio a un simbolo sacro, che ci lascia sbigottiti e impone la condanna verso chi ha avuto la malsana idea di fare una manifestazione in un sacrario della Nazione». «È stata una profanazione di un luogo sacro, un uso indegno di uno spazio dedicato alla riflessione e alla preghiera» ha rincarato la dose la senatrice dem Tatjana Rojc.

Durante il raduno al sacrario di Redipuglia non sono comparsi striscioni e non sono stati intonati slogan. Presenti solamente molte bandiere italiane.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino