Adria Power presenta un conto salato

Adria Power presenta un conto salato
Il Comune di Adria scuce circa 180mila euro e paga Adria Power. Nonostante le resistente dell'opposizione, e di parte della stessa maggioranza, la vicenda presenta aspetti ancora...

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Il Comune di Adria scuce circa 180mila euro e paga Adria Power. Nonostante le resistente dell'opposizione, e di parte della stessa maggioranza, la vicenda presenta aspetti ancora da chiarire, alla fine palazzo Tassoni, a distanza di 11 anni, restituisce la somma che la ditta avrebbe anticipato nel 2006 per la messa in sicurezza e la bonifica dall'amianto di una parte del sito ex Polychimica di Bottrighe. Secondo la relazione degli uffici, Polychimica nel 1996 ha acquistato l'ex zuccherificio con l'intenzione di edificare un impianto di recupero dei teli in plastica da agricoltura, con l'impegno di mettere in sicurezza e bonificare gli immobili e i materiali contenenti amianto, comprese le coperture dei fabbricati. A seguito di vari sopralluoghi (Arpav e Ulss) emerse che Polychimica non aveva provveduto alle operazioni in maniera corretta tanto che furono emesse diverse ordinanze con le quali si ingiungeva alla ditta di provvedere con urgenza a effettuare gli interventi.

Nel 2004, la ditta Polychimica Energy, poi divenuta Adria Power, acquistò o dalla Polychimica un terreno, posto quasi al centro del sito inquinato, per la realizzazione di una centrale di cogenerazione per la produzione di energia elettrica, provvedendo a demolire e bonificare gli edifici ivi presenti.
Nel frattempo però Polychimica fallì e nello stesso anno, a seguito di altri sopralluoghi si accertò che la situazione di degrado, evidenziata nel 2001, stava peggiorando.

Il Comune emise una ordinanza con la quale, oltre alla messa in sicurezza, veniva inibita, a tutela della salute pubblica, la permanenza di tutti i soggetti che si trovassero ad operare all'interno dell'area occupata dalla ex Polychimica, compresa la parte ceduta alla Polychimica Energy, fino alla messa in sicurezza del sito. Nell'ordinanza era previsto che, in caso di mancata esecuzione dei lavori da parte della proprietà, avrebbe provveduto il Comune con addebito dei costi sul fallimento. Il curatore fallimentare non fece nulla e la giunta Lodo nel 2006 si sostituì alla proprietà, approvando un protocollo d'intesa con Adria Power (ex Polychimica Energy) per interventi urgenti. Il protocollo, mai ratificato però dal consiglio comunale, impegnava il Comune a sostituirsi al fallimento per interventi pari a 26.500. Adria Power anticipò la somma al Comune ma successivamente si resero necessari ulteriori operazioni fino a raggiungere la somma complessiva di 179.400 euro. Sulla vicenda poi cadde il silenzio. L'ultima richiesta di Adria Power risale ad un anno fa.
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Il Gazzettino