ADRIA La battaglia a difesa della sanità locale rimane uno dei cavalli di

ADRIA La battaglia a difesa della sanità locale rimane uno dei cavalli di
ADRIALa battaglia a difesa della sanità locale rimane uno dei cavalli di battaglia della giunta Barbierato.«In vista della conferenza dei sindaci dell'Ulss 5 Polesana che si è...

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ADRIA
La battaglia a difesa della sanità locale rimane uno dei cavalli di battaglia della giunta Barbierato.«In vista della conferenza dei sindaci dell'Ulss 5 Polesana che si è svolta lunedì, con all'ordine del giorno il Piano Socio Sanitario Regionale 2019-2023, avevo chiesto giorni fa, a tutti i gruppi consiliari, sia di maggioranza che di opposizione di farmi pervenire le loro osservazioni - ha precisato ieri il primo cittadino Omar Barbierato -. Senza polemica però sono costretto a far notare che da parte della minoranza non ho ricevuto alcun contributo. Chi invece ha accolto il mio invito, ed ha partecipato come uditore alla conferenza dei sindaci, è stato il Comitato cittadino a difesa dell'ospedale di Adria e dei suoi servizi sociosanitari. Su mio invito, assieme agli altri comitati polesani sulla sanità, ha preso parte alla seduta».

LE PROPOSTE ACCOLTE
La conferenza dei sindaci ha accolto alcuni punti proposti da Barbierato. «Ho chiesto che venga inserito nel piano il fatto che l'ospedale di Rovigo rimanga Hub e quello di Adria Spoke e che vengano previste assunzioni di medici specialisti». In vista dell'audizione in Quinta Commissione Sanita Regionale di giovedì della prossima settimana, Barbierato ha invitato tutti i primi cittadini del Polesine a fare squadra: «Ho chiesto loro di recarsi tutti Venezia quando sarà discusso il piano. Dobbiamo far vedere alla Regione che siamo uniti. Ho chiesto che ci sia comunità d'intenti tra le varie amministrazioni comunali e venga stilato in questo senso un documento comune tra tutte le municipalità del Polesine, approvato dai rispettivi consigli comunali».
LA SPECIFICITÀ

Tra le richieste di Barbierato anche il fatto che vengano mantenuti e non dimezzati i 1,2 posti intermedi ogni mille abitanti. «Ho chiesto infine che il controllo dei livelli essenziali di assistenza e le liste di attesa non vengano affidati ad Azienda zero ma ad un ente terzo» ha concluso il sindaco. Tra le richieste approvate dalla conferenza anche l'osservazione che al Polesine venga mantenuta la sua specificità al pari dei territori montani e lagunari.
G. Fra.
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Il Gazzettino