ADRIA Gli esiti del crollo del ponte Morandi di Genova tiene banco in città

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ADRIAGli esiti del crollo del ponte Morandi di Genova tiene banco in città e porta ad atti conseguenti. «Nei prossimi giorni affronteremo la questione con i tecnici per avere un...

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Gli esiti del crollo del ponte Morandi di Genova tiene banco in città e porta ad atti conseguenti. «Nei prossimi giorni affronteremo la questione con i tecnici per avere un quadro sulle strutture rilevanti e degli edifici di interesse strategico presenti all'interno del territorio per capire dove sia necessario effettuare interventi e quali siano quelli prioritari - spiega il sindaco Omar Barbierato - a fronte di tale operazione, si capirà se, dove e come effettuare interventi. In alcuni casi potranno essere imposti limiti di peso ai mezzi in relazione alle caratteristiche della struttura attraversata».

IL RINVIO
Nel frattempo, al di là di alcune notizie uscite in queste ore sull'onda emotiva del momento, slittano ancora i lavori sul ponte mobile Chieppara. Sistemi territoriali ha deciso, infatti, di attendere altro tempo prima di mettere mano al restyling del manufatto stradale. «Non sono previsti lavori riguardanti ponte Chieppara entro il 2018, molto probabilmente il cantiere sarà aperto a maggio 2019 - precisa Barbierato - i lavori più importanti si concentreranno nel periodo estivo, a scuole chiuse, per creare meno problemi nell'organizzazione e gestione della viabilità, che deve essere pianificata con le dovute tempistiche».
TEMPISTICA SALTATA
La struttura, per la cronaca avrebbe dovuto essere interclusa al traffico già dal 1. giugno 2016 con lavori previsti nell'arco di quattro mesi circa. La notizia era stata ufficializzata nel febbraio di due anni fa. L'operazione avrebbe dovuto portare a una completa rivisitazione dei camminamenti pedonali e alla creazione di una ciclabile in loco. Il ponte, che dal momento della sua costruzione e apertura, al di là di una ordinaria manutenzione, non è mai stato fatto oggetto di interventi importanti, avrebbe dovuto essere sottoposto a una revisione strutturale con sostituzione dei pistoni di sollevamento.
ALTRI LAVORI
Doveva essere inoltre intercluso il marciapiede lato Bettinazzi, spazio che oggi viene utilizzato raramente, mentre doveva essere allargato quello fronte lato ospedale-centro commerciale in modo tale da creare una possibilità di transito migliore, uno spazio più largo, per pedoni e biciclette, creando una specie di saliscendi. In questo modo si sarebbe dovuto mettere in sicurezza il transito delle due ruote sul ponte.

Il manufatto, secondo gli annunci, avrebbe dovuto essere chiuso per i primi due mesi a tutti indistintamente: auto, pedoni e biciclette. In un secondo momento, dopo circa 60-80 giorni, avrebbe dovuto essere concessa la possibilità ai pedoni e alle biciclette di passare. L'operazione si è resa necessaria dopo le indagini tecniche sulla struttura fissa e mobile del ponte effettuate da Sistemi territoriali. Quest'ultima aveva controllato il manufatto sostituendo anche uno dei pistoni idraulici che regolano l'apertura del ponte ed effettuato anche dei test di sicurezza.
Guido Fraccon
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Il Gazzettino