«Adidas» e arrivava la droga

«Adidas» e arrivava la droga
«Adidas». Non era certo la scarpa, ma nel linguaggio in codice di chi si rivolgeva a "Michael", lo spacciatore della stazione, era la droga. Così si parlavano infatti al...

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«Adidas». Non era certo la scarpa, ma nel linguaggio in codice di chi si rivolgeva a "Michael", lo spacciatore della stazione, era la droga. Così si parlavano infatti al telefono gli spacciatori che "rifornivano" il Bellunese e che facevano tutti riferimento a Michael. È lui, secondo le accuse, il fornitore principale della stazione di Belluno dove avvenivano gli scambi.

Michael è Favour Chinedu Obikwue, il 37enne che è stato arrestato il 5 dicembre scorso di rientro dalla Nigeria, il suo paese natale. Le manette sono scattate all'aeroporto Marco Polo di Tessera. Da una parte i suoi parenti che lo aspettavano in Italia per abbracciarlo, dall'altra le forze dell'ordine che hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Vincenzo Sgubbi, dopo la richiesta del pm del settembre del 2014. Favour Chinedu Obikwue, alias Michael è ancora nella casa circondariale Santa Maria Maggiore di Venezia e assistito dal suo avvocato, Roberto Veroi, vorrebbe chiedere i domiciliari. Nell'interrogatorio di garanzia si era avvalso della facoltà di non rispondere, ma da lui gli inquirenti potrebbero carpire tante informazioni sulla provenienza di quella droga per beccare i cosiddetti «pesci grossi». Secondo il quadro ricostruito dalla Procura di Belluno, Michael era il vero e proprio dominus di un vasto traffico di stupefacenti in provincia e nel Trevigiano.

Le indagini sono partite da due giovanissimi clienti minorenni. Da lì i carabinieri arrivano a M.F., 40enne di Canale d'Agordo, che venne arrestata in flagranza, con 100 grammi di marijuana. A giugno si arriva a un napoletano C.P., 30enne, residente a Longarone, che aveva 120 grammi di marijuna. Poi a finire nella rete L.S., 32 anni di Tambre e un bulgaro, Y.I. 35enne residente a Belluno. Secondo le ricostruzioni della Procura tutti si rifornivano da Micheal. Avrebbe venduto ai ragazzi sostanza stupefacente dal 2012 a oggi tra Belluno, Ponte, Taibon e nella provincia di Treviso. «Michael portami 200 Adidas», e via arrivavano 200 grammi di marijuana. Secondo le stime dell'accusa Michael trasportava, consegnava e vendeva marijuna a chili per un prezzo che oscillava tra i 3,5 e 5 euro al grammo. «Vendeva» principalmente in stazione, ma anche in tutta la provincia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino