Addio Provincia, altri 158 a casa

Addio Provincia, altri 158 a casa
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Poche righe per "cancellare" oltre un centinaio di lavoratori della Provincia. Non ci sono solo i 69 dipendenti dell'Apt a perdere il posto. In base alla legge di stabilità in approvazione, Ca' Corner nel 2015 si ritroverà con 16 milioni in meno e, in quanto ente in trasformazione in città metropolitana, dovrà tagliare il 30% delle spese del personale: altri 158 lavorati a casa, secondo alcuni calcoli, forse un po' meno, a detta di altre stime. Comunque un dramma per tanti lavoratori che, al momento, non hanno alcuna garanzie per il futuro. Oltretutto a gestire la cosa sarà un commissario che dal 1. gennaio dovrà guidare l'ente. Dopo la doccia fredda ricevuta a Roma, l'altro giorno, i sindacati si ritroveranno venerdì in assemblea per riferire ai lavoratori di Ca' Corner. «Ma i tempi sono strettissimi e la situazione molto critica - ammette Sergio Chiloiro, della Cgil - Roma la fa facile dicendo che gli esuberi saranno assorbiti da Regione e Comuni, ma questi non hanno le risorse per farlo. Un pasticcio clamoroso che pagheranno i lavoratori. Non si possono fare le riforme con i piedi. Il confronto farà perdere tempo, ma risolve anche tanti problemi».

Ieri, a stigmatizzare la situazione ci ha pensato anche la presidente in scadenza, Francesca Zaccariotto, in una delle ultime sue uscite pubbliche a San Servolo (ne scriviamo sotto): «Purtroppo le peggiori previsioni sono state superate dai fatti, siamo in una situazione drammatica - ha ammonito -. Mesi fa, quando chiedevo di fare squadra, fui accusata di voler difendere la mia poltrona. Ora a perdere il posto ci sono 158 lavoratori. E non era mai accaduto nel pubblico che dei dipendenti non fossero assorbiti da un'altra realtà pubblica. Ora, invece, c'è il blocco delle assunzioni. Anche per i 70 dipendenti Apt, la Regione ci ha detto che non potrà farsene carico». Un quadro a cui vanno aggiunti anche i contratti a termine che scadranno con la presidente, il 31 dicembre. Qualche decina di persone, ma con funzione spesso fondamentali. «Il dirigente di un settore delicato come la viabilità è a termine - ha sottolineato - chi risponderà dei servizi ai cittadini?». É il tema del caos che questa cessazione potrebbe aprire anche per molte funzioni dismesse dalla futura città metropolitana.

Zaccariotto che ha speso due parole anche sul suo futuro politico: «Tutto quello che sta accadendo mi farebbe venir voglia di dire basta. Ma non voglio gettare la spugna, sarebbe una debolezza. Scioglierò la riserva a gennaio, dopo l'udienza preliminare in cui ho chiesto di poter essere interrogata (quella in cui è indagata, da ex sindaco di San Donà, per abuso in relazione all'assunzione di un pregiudicato, ndr.) É un appuntamento giudiziario che mi obbliga a fare delle riflessioni che potrebbero diventare la mia forza. Dopo quel momento mi sentirò libera di dire finalmente la mia verità su questa vicenda».
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Il Gazzettino