Addio biancheria intima, chiude "SuperBoom"

Addio biancheria intima, chiude "SuperBoom"
Chiude i battenti un altro esercizio storico della città, legato al settore tessile e all'intimo; al suo posto, nascerà qualcosa legato alla ristorazione. È il negozio di...

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Chiude i battenti un altro esercizio storico della città, legato al settore tessile e all'intimo; al suo posto, nascerà qualcosa legato alla ristorazione. È il negozio di biancheria intima «Superboom», che Aldo Vianello ha aperto nel 1973 in Strada Nuova, al civico 1354 di Cannaregio. Sabato 18 luglio, il giorno del Redentore, sarà l'ultimo dopo 42 anni di servizio.

«Ormai non si può più andare avanti - racconta Vianello - sono cambiati i tempi e non esiste più la cultura della qualità. Una volta il capo d'abbigliamento costava e durava, ora vige il concetto commerciale dello «spendi poco ma spendi di continuo», come preferiscono le mafie che regolano le vendite di cassetta. È incredibile: la stagione estiva non è ancora iniziata e già ci sono le svendite».
«Confesso di non aver mai avuto delle rimanenze in magazzino: tutto ciò che compravo andava venduto e per un lungo periodo ho fatto anche il grossista di me stesso. Adesso, invece, i clienti entrano in negozio, provano capi firmati, osservano come stanno loro addosso, e poi vanno ad ordinarli via internet. Con la rete globale la concorrenza diventa sleale, perché le aziende straniere che lavorano con questo genere di vendita non applicano l'Iva. A questo punto, per un negoziante, e un negoziante a Venezia, i costi di gestione diventano proibitivi».
«Non sono autorizzato a rivelare quale attività subentrerà al negozio: posso solo dire che non saranno cinesi e che sarà qualcosa legato al food. Adesso, in pensione, potrò meglio dedicarmi al volontariato, settore che non ho mai abbandonato: faccio parte dell'Unitalsi, l'associazione cattolica che si occupa di portare i malati a Lourdes».

Aldo Vianello, peraltro è il padre di Tommy Vee, il dj diventato noto per aver partecipato alla quarta edizione del «Grande Fratello». «Mio figlio è diventato produttore discografico di musica da discoteca - conclude Aldo - ha due o tre etichette sue. Ora lavora tra la Svizzera e la Spagna».
Tullio Cardona

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Il Gazzettino