Addio ad Azeglio, il fiorista del Duomo

Addio ad Azeglio, il fiorista del Duomo
CITTÀ IN LUTTOTREVISO In città era diventato un punto di riferimento. Un ruolo che solamente i commercianti storici riescono a ricoprire. E lui lo era a pieno titolo dopo quasi...

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CITTÀ IN LUTTO
TREVISO In città era diventato un punto di riferimento. Un ruolo che solamente i commercianti storici riescono a ricoprire. E lui lo era a pieno titolo dopo quasi mezzo secolo passato dietro al bancone della fioreria più antica di Treviso, aperta alla fine della Seconda guerra mondiale in viale Cesare Battisti, a due passi da piazza Duomo. Si è spento ieri mattina Azeglio Tonellato. Improvvisamente. Aveva 68 anni. Con lui se ne va un pezzo di storia della città.

L'INTERVENTO E LA REAZIONE
Dieci anni fa aveva affrontato un trapianto di cuore. L'operazione chirurgica, complessa e delicata, era andata bene. Azeglio aveva continuato a lavorare con la passione di sempre. Anzi, pure di più. Pensava ancora in grande. Suo padre, Giuseppe, gli aveva lasciato la fioreria vicino al Duomo, poi ribattezzata I fiori di Anna e Azeglio. E lui, assieme alla moglie Anna, sempre al suo fianco, nel corso degli anni l'ha curata al meglio. Ma guardava anche oltre. Puntava anche a ingrandirsi. In particolare ad aprire una ditta di onoranze funebri. Alla fine è riuscito a vedere la nuova creatura. Un paio di anni fa i suoi due figli Manuel e Matteo hanno aperto i battenti della Azeglio Tonellato, onoranze funebri con base a Ponzano, paese della famiglia.
NESSUN SEGNALE
Tutto sembrava andare per il meglio. Fino a ieri mattina. Nella notte tra martedì e mercoledì Azeglio non si è sentito troppo bene. All'alba di ieri è stato portato al pronto soccorso del Ca' Foncello. Non pareva nulla di grave. Solamente un controllo, come tante altre volte gli era capitato nell'ultimo decennio. «Quando è arrivato scherzava con i medici racconta Manuel poi c'è stato un crollo improvviso». Le cose sono precipitate nel giro di tre minuti. E alle 8.10 il suo cuore ha smesso per sempre di battere. Azeglio viveva a Merlengo, in via Talponera, assieme alla moglie Anna. Lei l'ha sempre sostenuto. Sia sul lavoro nella fioreria in centro a Treviso, condividendo con lui ogni giorno, sia nei problemi di salute.
LA FAMIGLIA
«È stata la colonna portante in questi anni sottolineano i familiari una roccia anche nei momenti più difficili». Azeglio lascia tre figli: Manuel e Matteo, che hanno avviato l'impresa di onoranze funebri con sede in via Talponera a Merlengo, e Massimo, che vive e lavora in Australia. Oltre al fratello Fabrizio e alla nipotina Ginevra.
IL RICORDO

«Nostro nonno e poi nostro padre hanno visto rinascere Treviso nel secondo dopoguerra spiega Manuel Giuseppe ha aperto la fioreria quando ancora non era finito il conflitto. E nostro papà ha iniziato a lavorare lì prima ancora di compiere vent'anni. Anche in occasione del trapiano ha mostrato che era uno che non mollava mai. Ripeteva sempre: «Mai mollare, ché nella vita c'è chi sta peggio. Aveva sempre il sorriso. Non si arrabbiava mai. Perché, diceva, non vale la pena, e si fa solo il doppio della fatica».
Mauro Favaro
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Il Gazzettino