Addio a Vittorio Coin «Grande imprenditore»

Addio a Vittorio Coin «Grande imprenditore»
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Era stato colpito da ictus una settimana fa. Ed è mancato all'improvviso per sopravvenute complicazioni alla clinica San Camillo del Lido, dove stava seguendo una terapia di riabilitazione. Tra lo sconcerto dei parenti, e a nemmeno 24 ore dall'essere stato dimesso dall'Ospedale dell'Angelo.

La prima ad apprendere della scomparsa di Vittorio Coin, avvenuta poco dopo le 2 di ieri, è stata la moglie Yaya. «Io invece sono stato avvertito solo più tardi, la mattina», precisa il figlio Piero, attuale presidente della società veneziana, appena tornato dal Lido. Che, insieme alla madre e alla sorella maggiore Francesca, giunta da Milano, ha deciso che i funerali dell'imprenditore si svolgeranno alle 11.30 di dopodomani, nella chiesa di Santo Stefano. Mentre una camera ardente sarà allestita il giorno prima, nel palazzo di famiglia. «Si tratterà di una cerimonia a partecipazione ridotta: l'accesso sarà consentito solo ai parenti e agli amici stretti, quelli a cui papà teneva di più», puntualizza Piero.
Nato nel 1939, il figlio di Aristide Coin (fondatore nel 1916 dell'omonimo gruppo e da allora mercante nell'animato mondo dei traffici e dei commerci veneziani, come si legge in una nota storica di una quindicina di anni fa) si era laureato in Economia e commercio all'Università Ca' Foscari e poi specializzato nella Harvard School di Boston. Nel luglio 2001 gli era stato riconosciuto dalla Fondazione Cuoa anche un master honoris causa in Gestione integrata d'impresa. Già alla guida del gruppo, ex consigliere d'amministrazione del Gazzettino e presidente regionale dell'Airc (l'associazione per le ricerca contro il cancro) fino allo scorso anno, era noto anche per il doppio pallino dello sport (a comunicare per prima la dipartita è stata nel suo sito la Federazione italiana di atletica leggera) e dell'impegno sociale. Specie in campo sanitario, dove si era speso in modo particolare per la nascita di un istituto oncologico veneto.
Non meno colpita dalla sua repentina scomparsa è stata la cognata Franca: «Non riesco ancora a capacitarmi dell'accaduto: sembrava si fosse rimesso completamente aggiunge Mio marito Piergiorgio gli aveva fatto visita in ospedale pochi giorni fa e si erano persino abbracciati per lo scampato pericolo. Ma è proprio vero quello che si dice in circostanze del genere: dopo un ictus, non si può mai sapere cosa ci riserva il futuro».
«Io gli sono sempre stata attaccatissima continua Del gruppo e dei suoi marchi commerciali non si occupava più da tempo, come d'altro canto il fratello Piergiorgio. L'affetto e l'attenzione per la famiglia, poi, non erano mai venuto meno: sia per la moglie Yaya e i figli Francesca e Piero, la prima residente a Milano e il secondo a Venezia, sia per i quattro nipoti».

«Con la morte di Vittorio Coin, Venezia perde un grande imprenditore che, con il suo lavoro e la sua generosità, ha rappresentato, nel miglior modo possibile, lo spirito della nostra città - ha dichiarato il sindaco Luigi Brugnaro - Grazie Vittorio per quello che hai dato alla Città. Venezia non ti dimenticherà».
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Il Gazzettino