Addio a Marinella, preside-crocerossina «Un pezzo di storia della nostra scuola»

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COMELICOÈ morta a Trieste a 101 anni Marinella De Calò, molto conosciuta in Comelico e Sappada per i decenni di insegnamento e dirigenza come preside delle scuole medie del...

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COMELICO
È morta a Trieste a 101 anni Marinella De Calò, molto conosciuta in Comelico e Sappada per i decenni di insegnamento e dirigenza come preside delle scuole medie del comprensorio, dagli anni Sessanta fino al pensionamento. Il suo ricordo è rimasto vivo in generazioni di ragazzi, che hanno vissuto gli anni della riforma della scuola media unificata e ne rammentano la competenza come insegnante di lettere, ma anche come rigida e attenta preside, che contribuì assieme ai colleghi insegnati ad avviare una valida esperienza scolastica nella periferia montana del Comelico e Sappada. Olga Riva Piller, per anni insegnante di educazione artistica al suo fianco, ne elogia la professionalità. «La preside Marinella De Calò -dice- è stata una parte di storia della scuola media del nostro comprensorio. Molti di noi ex insegnanti siamo rimasti legati a lei anche dopo il suo ritorno a Trieste, città di cui era originaria e a cui era sempre stata legata anche negli anni di permanenza a Sappada. Negli scorsi anni, durante una gita dell'Università degli adulti e anziani del Comelico e Sappada, ci aveva accompagnati in una visita alla città e anche a Muggia. Pur oltre i novant'anni aveva una lucidità e una grinta davvero ammirabili». Oltre che insegnante, Marinella De Calò era molto conosciuta nel territorio triestino come crocerossina, e portava con orgoglio i gradi di capitana. La sua attività di volontaria della Croce rossa è durata più di settant'anni ed è stato insieme all'insegnamento l'ideale della sua vita, a partire dagli anni della seconda guerra mondiale, al terremoto del Friuli del 1976, all'aiuto alle persone in difficoltà. In una intervista rilasciata a Patrizia Piccione esprimeva preoccupazione sulla società contemporanea. «Non è per niente facile viverci - dice sull'età contemporanea - Anzi, è una situazione, soprattutto per chi crede nell'equità sociale, che fa riflettere e intristire. Guardo i telegiornali, leggo i quotidiani, e sono davvero preoccupata per la situazione globale internazionale. Non solo del Paese ma del mondo in generale. Mi crea ansia la poca solidarietà».

Lucio Eicher Clere
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Il Gazzettino