Acquevenete, esposto alla Corte dei Conti

Acquevenete, esposto alla Corte dei Conti
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LA FUSIONE
ROVIGO Ricorso alla Corte dei Conti contro la fusione per incorporazione di Polesine Acque spa in Cvs spa (Centro veneto servizi), che ha dato luogo alla nuova società Acquevenete spa, per possibile danno erariale: a ipotizzarlo Luca Martinello di Conselve, esponente storico del Movimento 5 Stelle e candidato alle parlamentarie, e Dario Boscarolo di Bagnoli, da sempre alla guida di movimenti ambientalisti locali.

GIOCHI DI POLTRONE
I ricorrenti pongono l'attenzione sul consiglio di amministrazione di Cvs e sulla «spartizione dei posti del consiglio di amministrazione tra centrodestra e centrosinistra», che si sarebbe concretizzata con la assegnazione della presidenza nel tempo a esponenti di Forza Italia, con la garanzia della nomina di rappresentanti del Pd nell'organo decisionale dell'ente. A ulteriore dimostrazione della logica spartitoria, Martinello e Boscarolo citano la decisione dell'assemblea dei sindaci di Cvs del settembre 2016: «Per permettere l'elezione anche di un rappresentante della Lega Nord e per assicurare una maggiore rappresentatività del territorio, all'unanimità, ha votato l'ampliamento del cda da tre a cinque componenti».
I ricorrenti ricordano anche che «pur avendo la tariffa più alta di tutto il Veneto, nel 2016 Cvs aveva un indebitamento complessivo con le banche superiore agli 80 milioni, che erano invece 53 nel 2010, mentre Polesine Acque 45 verso le banche e 33 verso i soci». Ciò che è più grave per Martinello e Boscarolo è il fatto che «i comuni soci di Cvs si sono trovati ad assumere atti deliberativi senza essere stati coinvolti nel processo di fusione per incorporazione già determinato e precostituito dal consiglio di amministrazione, e i comuni soci si sono trovati ad «approvare un processo di fusione e i documenti relativi» senza aver partecipato alla loro preparazione.
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Il Gazzettino