Acqua, luce e gas: sit-in dei lavoratori ni Prefettura

Acqua, luce e gas: sit-in dei lavoratori ni Prefettura
LA PROTESTAROVIGO Adesione massiccia ieri allo sciopero generale dei lavoratori del comparto elettrico, gas e acqua, promosso da Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Flaei-Cisl Reti, Uiltec....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA PROTESTA
ROVIGO Adesione massiccia ieri allo sciopero generale dei lavoratori del comparto elettrico, gas e acqua, promosso da Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Flaei-Cisl Reti, Uiltec. Sit-in davanti alla Prefettura, dove si è ritrovato un gruppetto composto da una quarantina di persone, con i sindacalisti che sono poi stati ricevuti dal prefetto Maddalena De Luca, alla quale hanno esposto le varie problematiche. L'adesione allo sciopero è stata tra il 60 e il 70% da parte del personale di Acquevenete, soprattutto nei settori reti e depurazione, oltre che Enel, per quanto riguarda il settore elettrico. I sindacati erano rappresentati dai segretari territoriali Pieralberto Colombo di Cgil, Carlo Ronzino di Uil, Enrico Rigolin di Cisl.

«Sono state fatte otto ore di sciopero contro i provvedimenti scellerati che vedrebbero destrutturati interi settori produttivi - hanno sottolineato i sindacati - La mobilitazione generale è stata attuata per scongiurare gli effetti dell'applicazione dell'articolo 177 del Codice degli Appalti, in base al quale i titolari di concessioni già in essere al 18 aprile 2016, che abbiano ricevuto l'affidamento senza gara, dovranno affidare una quota pari all'80% dei propri contratti, relativi alle concessioni, di importo pari o superiore a 150mila euro. Se la norma dovesse applicarsi, molte società si trasformerebbero in piccole e medie società appaltatrici, che dequalificherebbero servizi essenziali per la comunità».
M.Sca.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino