Accoglienza al capolinea: «È l'ultima volta»

Accoglienza al capolinea: «È l'ultima volta»
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TREVISO - (P. Cal.) «Alla Prefettura l'abbiamo detto chiaramente ormai da tempo: mettiamo a disposizione il dormitorio di via Pasubio solo fino al 30 settembre. Poi ritornerà a disposizione dei senza dimora che vivono in città. E per tutto l'inverno non sarà disponibile per fronteggiare altre emergenze profughi». Liana Manfio, assessore comunale al Sociale, ribadisce la posizione di sempre. E lo fa anche di fronte all'arrivo più consistente di profughi degli ultimi mesi: da ieri mattina quaranta hanno trovato un letto nell'ex scuola Marconi. La macchina dell'accoglienza si è messa in moto come al solito grazie alla Caritas che ha procurato i materassi mancanti, allestito tutte le postazioni e garantito l'assistenza. Nel gruppo accolto in queste ore, di origine siriana, ci sono anche alcune donne con bambini in tenera età. Ma, come detto, sarà una situazione temporanea. «Mi dispiace, ma più di questo non possiamo fare - spiega la Manfio - quella struttura è necessaria per altre cose. Speriamo che, con l'arrivo dell'inverno, gli sbarchi si riducano dando così modo di trovare anche altre soluzioni». Il Comune comunque non ha altre risorse da mettere in campo. L'ex dormitorio è l'unica struttura disponibile e l'amministrazione non intende sottrarla alla sua principale destinazione, quella di dare un tetto a chi vive all'aperto. La posizione è chiarissima e difficilmente Cà Sugana farà passi indietro. Starà a Prefettura e l'indispensabile Caritas trovare nuovi soluzione per rispondere alle prossime emergenze.
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Il Gazzettino