Abusi al pronto soccorso: tutti assolti

Abusi al pronto soccorso: tutti assolti
L'INCHIESTABELLUNO Un'ora di camera di consiglio e il collegio, ieri alle 16.35, ha emesso il verdetto assolutorio per i tre imputati del Pronto soccorso di Belluno, accusati, in...

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L'INCHIESTA
BELLUNO Un'ora di camera di consiglio e il collegio, ieri alle 16.35, ha emesso il verdetto assolutorio per i tre imputati del Pronto soccorso di Belluno, accusati, in concorso tra loro, di aver coperto i presunti abusi di Marco Sommavilla, il medico che operava anche privatamente nella medicina dello sport, alla BellMed. Nella sua veste pubblica agevolava l'ingresso al pronto soccorso dei suoi clienti privati, facendo loro saltare code e cassa.

Il primario Giovanni Goigoux, 63 anni, accusato di omesso controllo, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. È scoppiato in lacrime, esternando tutto il disagio vissuto in questi lunghi quattro anni di inchiesta e processo. Assolta per tenuità del fatto la dottoressa Gabriella Guerriero, 50, accusata di truffa per aver sostituito in alcune partite di calcio il collega Sommavilla, violando così il contratto di esclusiva con l'Usl. Formula assolutoria piena invece, per l'infermiere Roberto De Carli, 49 anni, che in questa storia, nella quale doveva rispondere di abuso d'ufficio, aveva sempre detto di esserci finito senza avere la minima idea del perché.
LE RICHIESTE DI CONDANNA
Respinte così le richieste di condanna che erano state avanzate nell'udienza precedente dal pubblico ministero Katiuscia D'Orlando: per Goigoux 500 euro di multa e 1 anno e 600 euro di multa per la Guerriero. Assoluzione piena, invece, per Per De Carli. Si chiude così, almeno in primo grado, uno dei procedimenti-scandalo della sanità bellunese, originato da controversie interne al Pronto soccorso ed alimentate dalla decisione di Sommavilla e dell'allora collega Alessio Vainella di aprire in società lo studio medico privato BellMed. È qui che scatta l'indagine dei carabinieri del Nas che trovano le prime irregolarità, tra cui la presenza di un operatore che non ne aveva titolo. L'indagine si dirama rapidamente verso il Pronto soccorso prendendo il nome di Triage. Qui si scoperchia una pentola che bolle, soprattutto di rancori tra colleghi.
IL GRANDE ACCUSATO
Nel mirino c'è proprio Sommavilla, accusato di lavorare poco e, soprattutto, di far saltare le attese e la cassa pubblica ai suoi clienti. Uscirà dal processo con un patteggiamento e lasciando il posto in ospedale. La vicenda travolge anche il primario che, secondo un paio di testi, sarebbe stato perfettamente a conoscenza del comportamento di Sommavilla, senza tuttavia intervenire. Diversa la sua versione: «Se avessi saputo - aveva detto in udienza - non avrei esitato ad effettuare le dovute segnalazioni». Suoi grandi accusatori Vainella, trasferitosi poi in Sicilia, e un'infermiera anch'ella migrata in altro reparto. La bolla si è sgonfiata, lasciando sul tappeto solo una grande amarezza e la sensazione che sia sempre più difficile lavorare in squadra, specie dove i carichi di lavoro esasperano gli animi, facendo salire le tensioni.

Le difese erano affidate a Massimiliano Paniz per la Guerriero, Carmen Maraviglia per Goigoux e Ferdinando Coppa per De Carli. Resta da capire se il pubblico ministero presenterà appello.
Lauredana Marsiglia
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Il Gazzettino