«Abbiamo sempre agito seguendo le regole»

«Abbiamo sempre agito seguendo le regole»
PALAZZO PILONI BELLUNO Il consigliere delegato a Caccia e Pesca, Franco...

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PALAZZO PILONI

BELLUNO Il consigliere delegato a Caccia e Pesca, Franco De Bon sul ricorso al Tar afferma: «Confermata la piena validità dell'atto della Provincia». E quindi l' «approccio scientifico con cui era stata presa la decisione all'interno del Tavolo verde», composto da agricoltori e cacciatori. Un tema che sta assumendo forme di rilievo, si pensi solo che c'è un ungulato ogni quattro cittadini, in provincia di Belluni. La fauna selvatica, compresi i cinghiali, provoca danni che sono passati dai 39mila euro del 2015 ai 401mila euro del 2019, con una media di 350 incidenti stradali l'anno. «Indirettamente la scelta di rinunciare alla sospensiva, e quindi di ottenere un provvedimento inibitorio durante la stagione di caccia, conferma la piena validità del calendario provinciale e in concreto consente la prosecuzione dell'esercizio venatorio - commenta il consigliere provinciale delegato in materia, Franco De Bon -. La Provincia ha rispettato tutte le procedure previste dalla legge e ha richiesto due pareri all'Ispra - il massimo organismo del Ministero dell'Ambiente -; uno a giugno per il calendario venatorio, e uno a luglio per il piano di prelievo degli ungulati. I pareri sono sempre stati positivi, a dimostrazione del fatto che è stato seguito l'iter corretto e della legittimità della proposta di gestione faunistico-venatoria. Spiace solo constatare che la rinuncia alla discussione della sospensiva sia un modo per temporeggiare». Una questione, quella del sovrannumero degli ungulati, che la Provincia ha cercato di affrontare insieme agli altri soggetti attivi sul territorio, agricoltori in testa, fin dalla primavera del 2019, con l'istituzione del Tavolo Verde con rappresentanze del mondo agricolo e del mondo venatorio. «Un'iniziativa per prevenire i danni alle coltivazioni - continua il consigliere De Bon -. Danni che sono passati dai 39mila euro del 2015 ai 401mila euro del 2019, con una media di 350 incidenti stradali l'anno». (Fe.Fa.)

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Il Gazzettino