A rischio gli investigatori del web

A rischio gli investigatori del web
Proprio quando si fa più dura la battaglia contro i reati informatici, dalle frodi al cyberbullismo passando per quelli connessi alla diffusione di foto di ogni tipo sul web,...

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Proprio quando si fa più dura la battaglia contro i reati informatici, dalle frodi al cyberbullismo passando per quelli connessi alla diffusione di foto di ogni tipo sul web, l'articolazione della polizia specificatamente dedicata a questo ambito potrebbe essere ridimensionata. E a Rovigo potrebbe chiudere la sezione della Polizia Postale. A lanciare l'allarme è Fabio Malaspina, segretario regionale del sindacato di polizia Silp-Cgil.

«In una recentissima riunione al Ministero spiega - ci è stato sottoposto il progetto di riorganizzazione della Polizia Postale che, riprendendo il progetto avanzato già nel 2016 e oggettivamente ancor peggiore dell'attuale, comunque prevede la chiusura del 70% delle sezioni di Polizia Postale e il ricollocamento di oltre 300 investigatori nell'ambito di altri uffici di polizia presenti nelle Questure nei quali, siamo certi, non potranno essere garantite le stesse prerogative ed esclusività d'impiego delle attuali. Secondo quanto indicato nel progetto, in Veneto si avviano alla chiusura ben quattro sezioni provinciali su sette: Treviso, Belluno, Vicenza e Rovigo sono destinate a perdere i rispettivi nuclei di professionisti nel contrasto ad ogni forma di crimine informatico, dalle truffe online, alla pedopornografia, dal cyberbulklismo al cyberterrorismo. Un'autentica smobilitazione in tempi in cui invece il web e i social procedono a tambur battente, acquistando ogni giorno più forza e importanza nei processi informativi, formativi, educativi ed economici».

Il sindacalista nota come domani, giorno in cui verrà celebrata in tutta Italia la festa della polizia, «per noi sarà caratterizzata dall'amarezza». Per Malaspina «si tratta di una precisa scelta politica, protratta negli anni e al di là delle maggioranze di governo, che vede in una riduzione del numero del personale e nella chiusura di interi uffici di polizia uno dei modi per contenere la spesa pubblica». L'invito è alla mobilitazione generale: «E' importante che le istituzioni locali, i parlamentari, le associazioni, i sindacati, le scuole, la popolazione, facciano sentire la loro voce chiara a difesa di un servizio fondamentale per la qualità della vita».
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Il Gazzettino