A Palazzo Roncale i teatri che hanno fatto storia

A Palazzo Roncale i teatri che hanno fatto storia
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LA MOSTRA
ROVIGO Sarà visitabile a palazzo Roncale fino al 27 giugno la mostra Quando Gigli, la Callas e Pavarotti.... Racconta vicende legate ai teatri storici del Polesine che incontrano la Storia e diventano, così, irripetibili. Proprio come le emozioni dei momenti a teatro. La rassegna è promossa dalla Fondazione Cariparo e curata da Maria Ida Biggi con Alessia Vedova, nata da un progetto di Sergio Campagnolo. L'idea alla base è lo spettacolo che continua a vivere quando il sipario si chiude e restituisce al teatro una dimensione autentica.

TEATRO COME SIMBOLO
«Il teatro è un'arte effimera e lo spettacolo svanisce nel momento in cui si chiude il sipario: quindi, è stata un'avventura recuperare i documenti storici», spiega la curatrice scientifica Maria Ida Biggi che, all'università Ca' Foscari, insegna Discipline dello spettacolo. Della stragrande maggioranza della cinquantina di teatri storici in Polesine resta infatti appena la memoria degli archivi. Tuttavia, grazie ai sette teatri scelti per la mostra al Roncale, queste vicende ritornano sotto le luci della ribalta assieme a planimetrie, manifesti originali e libretti d'epoca, filmati, costumi, scenografie, ad esempio, alcuni stendardi dell'Aida di Franco Zeffirelli, e invitano i visitatori a ritornare in ogni teatro con la guida delle immagini realizzate dal fotografo Giovanni Hanninen e con la tecnologia della realtà aumentata, che sfrutta gli schermi di tablet e smartphone per creare nella sala degli arazzi di palazzo Roncale un ingresso virtuale ai sette teatri. Il risultato è uno spettacolo elegante e coinvolgente che fa risplendere anche i contesti urbanistici e le relazioni con la Storia. Le tracce dei teatri polesani sono documentate a partire dai reperti conservati al Museo archeologico nazionale di Adria del teatro romano locale. Fu il primo in Polesine, e Adria è primatista anche per numero complessivo (13) di teatri storici, che tra Ottocento e Novecento fiorirono grazie all'impegno di cittadini i quali, per tenerli in attività, non esitavano ad autotassarsi. Voleva andare incontro ai giovani il teatro Ferrini. Invece prima incontrò la Grande Guerra, e così accolse profughi da Asiago e un magazzino militare.
VOLUTO DAL PAPA
Fu costruito dopo l'interdetto ad Adria di Papa Pio X. Passato lo stop ai sacramenti e alle manifestazioni pubbliche di culto, il nuovo vescovo colse la mancanza di un posto in grado di catalizzare le energie giovanili. E lo identificò in un teatro sfruttando stalle e rimesse della curia. Insieme al Teatro Ferrini sono in mostra il Comunale di Adria, il Cotogni di Castelmassa, lo Zago di Loreo, il Ballarin di Lendinara, il Sociale di Rovigo e il Balzan di Badia Polesine. Ingresso gratuito dalle 9 alle 19, sabato, domenica e nei festivi fino alle 20.

Nicola Astolfi
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Il Gazzettino