A Bibione il G20 delle spiagge «Regole del gioco cambiate»

A Bibione il G20 delle spiagge «Regole del gioco cambiate»
Le spiagge sono l'oro d'Italia, ingrassano il Pil del Belpaese, fabbricano ogni estate posti di lavoro da Nord a Sud. Eppure questo tesoro raramente è tenuto nella considerazione...

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Le spiagge sono l'oro d'Italia, ingrassano il Pil del Belpaese, fabbricano ogni estate posti di lavoro da Nord a Sud. Eppure questo tesoro raramente è tenuto nella considerazione adeguata a Roma, mentre sul territorio le logiche di campanile hanno provocato sconquassi e le località balneari hanno sempre fatto a spallate per conquistare anche sui mercati nazionali ed esteri il loro posto al sole. Da queste considerazioni è partito il sindaco di Bibione - la grande spiaggia in Comune di San Michele al Tagliamento - Pasqualino Codognotto, che ha messo sul piatto la sua proposta nell'ultima riunione della Conferenza dei sindaci del litorale veneto e ora, attraverso Il Gazzettino, la annuncia ufficialmente. «Nella primavera del 2018 Bibione ospiterà il primo summit delle 20 spiagge italiane con il maggior numero di presenze turistiche. Questo G20 dei litorali sarà in assoluto la prima esperienza in Italia».

Cosa l'ha spinta a muoversi?
«Il progetto nasce dalla riflessione che il turismo balneare ha la necessità di un nuovo slancio e soprattutto di una condivisione di strategie che possano, a livello nazionale, formare una offerta di altissima qualità. Non ci dobbiamo nascondere che altri Paesi come la Spagna o la Croazia, per varie questioni che conosciamo quali ad esempio una minore pressione fiscale o una burocrazia molto più leggera della nostra si pongono sul panorama internazionale con grande forza attrattiva».
Mentre noi viaggiamo col freno a mano tirato.
«Non possiamo più aspettare che le cose cambino illudendoci sempre che sia la volta buona, rischiando di essere tagliati fuori da un mercato globale che della dinamicità e pragmaticità ha fatto i suoi cavalli di battaglia. Ma non solo. Le regole del gioco sono cambiate, interi Paesi si strutturano per porsi nella parte alta della classifica dei territori più visitati; collegamenti aerei, navali o ferroviari sono iscritti ai primi posti nelle agende di molti stati europei ma anche promozione turistica o eventi di alto livello».
Cosa si aspetta da questo G20 delle spiagge?
«È necessario che il tema spiagge, nel Paese del sole, diventi argomento di attenzione e approfondimento per il Governo, le regioni e, soprattutto, per le città balneari; riunire i primi cittadini di queste realtà e porre sul tavolo le questioni più importanti quali ad esempio infrastrutture, erosione costiera, demanio, investimenti, promozione, eventi o politiche del lavoro stagionale diventa strategico per il futuro».
Non rischiano di essere parole al vento, nel Paese dei tavoli tecnici e delle conferenze programmatiche?
«No, l'obiettivo è di concludere i lavori con la sottoscrizione di un documento che impegni i sindaci in processi di condivisione e di programmazione a livello nazionale sui temi che più li riguardano e di stabilire una sorta di time line sulle iniziative e azioni da farsi fissando già l'appuntamento per il G20 del 2019».
Lei è stato uno dei più fermi sostenitori della necessità di creare la Conferenza dei sindaci del litorale veneto, finalmente operativa.

«Io credo nel gioco di squadra. L'esperienza dei sindaci della Costa Veneta è senz'altro un punto essenziale da cui partire per rilanciare con maggiore incisività il tema delle spiagge».
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Il Gazzettino