A4, in campo anche la Protezione civile

A4, in campo anche la Protezione civile
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LA STRATEGIA
UDINE Al via la gestione coordinata degli itinerari alternativi alla viabilità autostradale. Il Protocollo operativo con le modalità da utilizzare e le procedure da seguire quando, in seguito a una chiusura autostradale, il traffico viene fatto defluire su viabilità esterna, è stato sottoscritto ieri in Prefettura a Udine da tutti gli Enti interessati alla presenza del prefetto di Udine Vittorio Zappalorto e dell'assessore alla Protezione civile Paolo Panontin, con Polizia stradale, Unioni della Bassa friulana e del Medio Friuli e i Cmuni di Codroipo e Latisana, oltre ad Autovie venete con il presidente Maurizio Castagna e Fvg Strade con il presidente Giorgio Damiani.

Il protocollo fa parte di una serie di misure, sempre coordinate dalle Prefetture di riferimento, finalizzate a gestire in modo efficace ed efficiente le criticità autostradali e la delicata fase di realizzazione dei lavori della terza corsia in A4. Fra le tante azioni adottate, ci sono anche i percorsi alternativi che vengono attivati quando, appunto, a causa di una chiusura autostradale si rende necessario far defluire sul traffico sulla viabilità esterna.

Controllare i flussi di veicoli in uscita, cercando di mantenere per quanto possibile la fluidità della circolazione non è cosa semplice, basti pensare che, mentre l'asse autostradale è in grado di reggere un flusso di transiti fino a 2.800 veicoli all'ora, una strada ne sopporta, senza andare in sofferenza, al massimo 400-500 all'ora. Fondamentale, quindi, il ruolo della Polizia di Stato, delle Polizie locali, nonché degli enti gestori di ciascuna tratta, ai quali si affiancherà ad ulteriore supporto il personale della Protezione civile. Per ottimizzare le comunicazioni, rendendo anche più rapido l'intervento sugli incroci e in prossimità degli svincoli, sono stati localizzati sugli itinerari alternativi una serie di punti da presidiare per ridurre il rischio di congestione e di disorientamento per chi non conosce il territorio. Un apposito software dedicato, consentirà anche di mettere in contatto diretto la Centrale radio operativa di Autovie con i referenti indicati dagli enti coinvolti e di aggiornare la situazione in tempo reale. «È un accordo strategico - spiega Zappalorto - perché stabilisce chi fa che cosa e inoltre è stato prodotto coinvolgendo tutte le amministrazioni locali, una modalità che ci ha permesso di capire quali fossero le necessità e le criticità che i Comuni devono fronteggiare. Un modello che verrà riproposto anche in altre situazioni, perché grazie alla condivisione delle soluzioni adottate renderà più agevole ed efficace la gestione delle criticità».
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Il Gazzettino