«A27, la Regione ascolti il territorio: sfruttiamo l'apertura dell'Austria»

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AUTOSTRADABELLUNO «Meglio concentrarci sulle varianti di Alemagna» è stato l'invito estremamente prudente del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in risposta alle...

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AUTOSTRADA
BELLUNO «Meglio concentrarci sulle varianti di Alemagna» è stato l'invito estremamente prudente del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in risposta alle richieste del mondo produttivo bellunese di puntare ad uno sbocco a nord. Che non sarà solo asfalto, ma corridoio tecnologico capace di creare paesaggio e raggruppare i sottoservizi come le grandi linee elettriche. La Pian di Vedoia-Lienz (Austria) attraverso il traforo del monte Cavallino, studiata a fondo dal Gruppo di azione 4 della Regione Veneto all'interno di Eusalp (agenda europea per il riequilibrio delle zone alpine), in questi giorni ha riacceso gli entusiasmi, soprattutto in vista della scadenza del bando europeo che mette a disposizione 100 milioni di euro per la progettazione di opere viarie transalpine che completino la rete dei grandi corridoi europei. Ma per accedervi è necessario un accordo bipartisan con l'Austria; accordo che Zaia definisce difficile in quanto i vicini sarebbero ostili al passaggio infrastrutturale.

IL BANDO SCADE
Il tempo stringe: il 24 aprile scade infatti il termine per l'accesso al bando. Lo ricorda con una nota l'europarlamentare Remo Sernagiotto (FdI) del Gruppo dei conservatori e riformisti Europei che per primo ha segnalato l'esistenza del bando. Sernagiotto ribalta l'affermazione di Zaia, affermando che l'interesse dell'Austria è crescente per questo collegamento. Stessa linea del deputato azzurro Dario Bond che parla di «aperture favorevoli dell'Austria».
Entrambi i parlamentari fanno riferimento alle richieste lanciate con un documento unitario dalle associazioni di categoria bellunesi che da anni guardano all'autostrada come ad un ancora di salvezza per un territorio che sta morendo.
Sernagiotto si dice felice del fatto che il Bellunese abbia risposto compatto, «perché è da anni che all'europarlamento porto avanti questa battaglia. I territori veneti del bellunese hanno bisogno di infrastrutture all'altezza di contrastare lo spopolamento delle aree disagiate e mettere tutte le aziende nella posizione di poter competere con chi ha vie di comunicazione più efficienti. Nessuno ci aspetterà a lungo - conclude l'europarlamentare -. Sono certo che la Regione del Veneto sarà muoversi nella direzione giusta, coordinandosi al meglio con le autorità austriache che tanno dimostrando crescente interesse».
«L'Italia continua a predere treni che non ripasseranno - aggiunge Bond -. Bisogna insistere affinché tutte le istituzioni coinvolte si impegno per realizzare questa autostrada».
OCCASIONE PER IL VENETO
Nel dibattito interviene anche Gianfranco Refosco, segretario della Cisl Veneto, che allarga la visuale fino al porto di Venezia come possibile hub di riferimento interessato dal raddoppio del canale di Suez e della nascente Via della Seta.

«Con questo collegamento - afferma - si aprirebbero scenari interessanti per tutto il Veneto». Il sindacalista ricorda il lavoro svolto dalla stessa Regione nell'ambito di Eusalp, attraverso il Gruppo di azione 4, ritenendolo un passepartout per l'accesso ai fondi.
L.M.
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Il Gazzettino