25 Aprile, polemiche e doppio corteo

25 Aprile, polemiche e doppio corteo
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CELEBRAZIONI
PORDENONE L'intervento istituzionale del sindaco, la partecipazione di rappresentanti di tutte le forze politiche, le note di Bella ciao (sia pure accompagnate solamente da una parte dei presenti) e la contromanifestazione, a distanza, dei gruppi che fanno capo a Iniziativa libertaria, non disinnescano del tutto le polemiche sul 25 aprile. Un tentativo di provocazione è arrivato comunque, in piazzale Ellero dei Mille, da un esiguo gruppetto di anarchici, che hanno esposto un doppio cartello con le frasi I traditori del 25 aprile sono tutti in questa piazza e I nostri morti contro la vostra retorica. Striscioni innalzati durante gli interventi del primo cittadino e del presidente dell'Anpi, ai quali però nessuno ha replicato. Alessandro Ciriani ha esordito sottolineando la necessità di vivere la giornata in concordia: È quello il vero spirito di una festa nazionale, ed è questo il sentimento che condivide la stragrande maggioranza degli italiani. Siamo un popolo che si divide e litiga, ma dopo oltre settant'anni gli italiani hanno digerito quelle divisioni. E non inganni l'illusione ottica dei social media, dove si contrappongono piccole minoranze con goffi anacronismi». Poi la «riconoscenza ai partigiani e agli alleati che diedero il loro contributo alla Liberazione. In quella lotta persero la vita sinceri patrioti, spesso giovanissimi, ai quali va la nostra gratitudine. Senza quel sacrificio, non ci sarebbe stata la vittoria del fronte che fece quella guerra per un'idea giusta», ma anche la precisazione che «nessuno può negare che la guerra partigiana fu fatta di pagine di valore e di coraggio, ma quella guerra lacerò il nostro Paese. Non tutti coloro che combatterono il fascismo lo fecero per la libertà, e non riconoscerlo significa fare il gioco delle minoranze arroccate nell'alimentare le divisioni. Proprio il 25 aprile ha generato gli anticorpi contro i tentativi di totalitarismo. Le minacce oggi sono altre. La contrapposizione sia anche aspra, ma non fondata su vecchi e stantii rancori».

Se il discorso del sindaco è stato accolto in silenzio, diversi sono stati gli applausi che hanno accompagnato l'intervento del presidente dell'Anpi provinciale, Loris Parpinel, in particolare nel passaggio in cui ha sottolineato che «nel rispetto di tutti i morti, deve essere chiara la distinzione tra chi, consapevolmente o inconsapevolmente, si è schierato dalla parte del nazifascismo e chi invece lo ha avversato sacrificando la propria vita in nome di principi e di valori universali e indiscutibili» e in quello in cui ha richiamato il valore delle istituzioni, «espressione di quell'ordinamento democratico e costituzionale nato dalla Resistenza e, quindi, intrinsecamente antifasciste, a essere fedeli interpreti di detti valori, contribuendo all'unità di tutti i cittadini e alla pace sociale, senza fomentare divisioni, rinfocolare odi nazionalistici o manipolare la storia allo scopo di cancellare o sminuire le responsabilità del fascismo». Alla cerimonia è seguito il corteo fino a piazza Maestri del lavoro.
Lara Zani
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Il Gazzettino